Home Attualità Economia Giornata Economica: verso il patto per lo sviluppo

Giornata Economica: verso il patto per lo sviluppo

0
Giornata Economica: verso il patto per lo sviluppo

AREZZO – Aprendo i lavori della Giornata di lavoro sull'economia locale, il Sindaco Giuseppe Fanfani ne ha indicato l'obiettivo: “elaborare proposte che possano essere alla base della ripresa. Dopo quattro decenni di progressivo sviluppo, abbiamo avuto prima una fase di stagnazione e adesso di crisi. Ad essa bisogna dare oggi risposte concrete e il Comune sta facendo la sua parte”

Il Presidente della Provincia, Roberto Vasai ha ricordato come il 2009 sia stato un “anno orribile” e che l'Amministrazione provinciale ha attivato una task force anticrisi. Le autonomie locali sono chiamate ad agire. “Ci attendevamo un'azione diversa da parte del Governo che ha operato la scelta di ridurre le risorse. Tagli di queste proporzioni vanno a danno delle comunità locali più che degli enti. Rispettare le regole del Patto di Stabilità vuol dire, per la Provincia di Arezzo, spendere solo 20 dei 60 milioni che euro che sarebbe stato possibile investire”.
Vasai ha chiesto che lo Stato rispetti gli accordi per la realizzazione della Due Mari, a cominciare dal Nodo di Olmo.

Giovanni Tricca si è rifatto alla dichiarazione del Governatore di Banca d'Italia in merito alle decisioni del Governo: “manovra necessaria ma incompleta”. A livello locale bisogna passare dalle parole ai fatti. “Ad iniziare dalle infrastrutture e quindi dalla Due Mari con il Nodo di Olmo, dallo sviluppo di Arezzo Fiere, dall'aeroporto, dalla ferrovia Arezzo – Sansepolcro, dall'innovazione”. Tricca ha evidenziato, quali ulteriori priorità, il coordinamento delle azioni di promozione turistica, il necessario sostegno del sistema del credito alle imprese, la semplificazione amministrativa, lo sviluppo delle risorse umane e quindi della presenza universitaria ad Arezzo con la concentrazione delle attività al Pionta.

Aprendo la sua relazione, l'assessore Alessandro Giustini ha ricordato che “oggi sintetizziamo il lavoro svolto nelle ultime settimane, arrivando ad una sintesi con il Presidente Rossi. E questo per arrivare alla definizione di un Patto per lo sviluppo di Arezzo”. Ha quindi indicato le priorità essenziali: “la promozione è essenziale purchè si esca da impostazioni settoriali e localistiche e sia capace di unificare cultura, manifattura, ambiente, turismo. L'obiettivo è arrivare ad un brand unitario, Arezzo. Fondamentali sono poi le infrastrutture, a cominciare dal Nodo di Olmo; lo sviluppo della presenza universitaria, la semplificazione amministrativa”.
Giustini ha proposto di giungere ad una “cabina di regia” delle azioni e dei progetti tra le istituzioni, le categorie economiche, il sistema bancario, i sindacati.

La serie degli interventi è stata aperta da Luca Bronchi, Direttore Generale di Banca Etruria: “la crisi impone a tutti un riposizionamento: chi resta inerte non potrà pensare di essere ancora al suo posto quando la crisi sarà finita. Questo vale per le aziende ma anche per le pubbliche amministrazioni. Sappiamo che la provincia di Arezzo è seconda in Toscana per sofferenze bancarie. Pur essendo quindi l'attività creditizia difficile abbiamo nel 2009 complessivamente erogato 120 milioni di euro alle famiglie per oltre 9.300 prestiti come sostegno ai redditi ed al consumo. Banca Etruria come realtà d’eccellenza del territorio continuerà a dare risposte positive: in termini di impiego anche nel 2009 abbiamo assunto 250 nuove risorse, oltre ad offrire una gamma di prodotti e servizi strutturati per il sostegno di aziende, famiglie e Pmi. Il nostro obiettivo è essere una banca forte ed autonoma impegnata anche in un intenso processo di innovazione”. Il Direttore Bronchi ha quindi sottolineato il ruolo che l'Istituto svolge anche nel centro storico di Arezzo dove, oltre alla sede storica e alla Casa Museo di Ivan Bruschi, porta ogni anno presso il proprio Polo della Formazione circa 7.000 dipendenti.

Andrea Sereni, Presidente di Cna, ha sottolineato il valore di un'iniziativa che tende a “far dialogare il pubblico e il privato, sopratutto in un momento di gravissima crisi. Oltre il 60% delle nostre imprese chiuderà in rosso i bilanci 2009. Su questa base e in riferimento ai parametri di Basilea 2, ci attendiamo un peggioramento del rapporto con il credito”. Secondo Sereni ci vorranno almeno sei anni per tornare ai valori del 2007, anno che già manifestava segnali di crisi. Sereni ha quindi condiviso l'idea di un'azione unitaria sui temi di maggior interesse, a cominciare dal completamento della Due Mari.

Benito Butali, Presidente di Confcommercio, ha evidenziato che “finalmente ci muoviamo insieme. I commercianti si rimboccano le maniche, nel loro interesse e in quello dei clienti. Cerchiamo di contenere i prezzi e di non far contenere i consumi”. Ha sottolineato come il Centro Affari sia un “motore potente” per la ripresa. “Dobbiamo operare tutti insieme e alla fine ci ritroveremo in un mondo diverso. Nel periodo delle 'vacche grasse' non siamo stati capaci di gestire le risorse”.

L'assessore Emiliano Cecchini si è soffermato sulla necessità che “Arezzo si apra al mondo”, sia ai mercati che alle università straniere. Ha ricordato l'iniziativa del Comune e di altri ente per far seguire ad un gruppo di giovani un corso di formazione in Cina.

Alberto Papini, Presidente di Confesercenti, ha sollecitato l'allungamento della pista di Molin Bianco per facilitare il rapporto di Arezzo con altri scali toscani. “E' inquietante che la Finanziaria possa determinare la capacità d'investimento degli enti locali. Siamo d'accordo sulla riduzione della spesa pubblica improduttiva ma non certo di quella relativa agli investimenti”. Papini si è infine soffermato su FidiToscana e quindi sulla necessità di una forte azione da parte della Regione Toscana anche sul tema del credito.

Giovanni Inghirami, Presidente dell'Associazione Industriali, ha evidenziato la necessità di soluzioni rapide sui grandi temi delle infrastrutture ed ha sollecitato una concreta azione da parte dei soggetti pubblici e privati. Inghirami ha sottolineato la necessità anche di una modificazione delle impostazioni d'impresa che deve essere sempre più orientata verso i mercati internazionali.

Liletta Fornasari, Primo Rettore della Fraternita dei Laici, ha sottolineato il valore di Arezzo quale città d'arte anche in relazione alle iniziative per il quinto centenario di Giorgio Vasari. Ha annunciato che la Fraternita aprirà un nuovo museo in piazza Vasari.

Luigi Polli, Presidente della Commissione consiliare attività produttive, ha affermato che Arezzo sta pagando uno dei prezzi più alti della crisi in Toscana. “Arezzo è molto ben rappresentata in Consiglio regionale ma meno forte è quella a livello di esecutivo. La città ha bisogno, oggi, di risposte. Non possiamo continuare a parlare di soluzioni per il domani: fondamentali e essenziali sono quelle per l'oggi”. Polli ha proposto di chiedere al Presidente Rossi di rendere Arezzo la sede permanente delle esposizioni della Regione Toscana. E di costruire con l'Ente il calendario delle esposizioni. Ha infine proposto di chiedere alla Regione di far diventare il settore ferro della Lfi il punto di riferimento del trasporto merci in Toscana.

Giovan Battista Donati, Presidente di Confartigianato, ha dedicato la sua attenzione alle opere pubbliche che devono essere assolutamente fatte, a cominciare dalla Due Mari. “Abbiamo bisogno di piani concreti che portino risultati concreti. Le categorie hanno fatto il possibile in un cataclisma che non è stato certo determinato a livello locale.

Luca Bianchi, della Lnc, ha affermato che la necessità è che “i tavoli di confronto producano risultati”. Le imprese cooperative hanno registrato, nel 2009, un aumento del 3% degli addetti “ma la crisi continua a sentirsi e anche dalle nostre imprese emerge una sensazione di precarietà”. Anche per la Lnc, “le infrastrutture sono fondamentali. L'aeroporto non è forse quella più importante. Maggiori risorse devono essere destinate alla formazione e all'innovazione con sperimentazione in tutti i settori”.

Giorgio Cartocci, Segretario della Cgil, ha evidenziato la necessità di alleanze, a cominciare dalla Regione Toscana, “accogliendo le aperture formulate dal Presidente Rossi al momento del suo insediamento”. Cartocci si è soffermato sul problema occupazionale e quindi sul progressivo aumento della cassa integrazione, Alla crisi occupazionale si aggiunge quella dell'export. Inoltre molti ammortizzatori sociali stanno arrivando alla loro scadenza. Cartocci ha chiesto che la Regione garantisca rapidamente i finanziamenti Piuss e che il Comune operi per garantire che queste investimenti abbiano ricadute positive sull'economia locale.

Marco Salvini, Segretario della Cisl, ha sottolineato come Arezzo sia l'area di maggior sofferenza a livello provinciale. Bisogna sostenere le imprese in difficoltà ma anche valorizzare quelle che sono nelle condizioni di svilupparsi. Tra i grandi marchi del nostro territorio abbiamo Prada, Ferragamo, Gucci. “E da queste eccellenze bisogna ripartire dialogando con queste eccellenze. Sia della moda che di un altro settore e cioè quello dell'agroturismo e delle produzioni agricole di livello”. Salvini ha anche chiesto un chiarimento sul futuro delle aziende che erogano i principali servizi pubblici: energia, igiene urbana, acqua, trasporti.

Roberto Castellucci, Direttore dell'Istituzione Distretti Industriali, ha ricordato l'indagine realizzata per verificare il futuro dell'economia aretina al 2015. Ed emergeva, ben prima della crisi finanziaria mondiale, la difficoltà struttura del nostro sistema economico. La situazione del settore orafo: l'Italia era il primo produttore del mondo e adesso è il quarto e questo mentre la domanda è in calo.

Claudio Massaro, Direttore della Coldiretti, si è soffermato sui temi dell'economia maggiormente legati all'agricoltura.

Arezzo, 3 giugno 2010