Home Attualità I figli di Sakineh chiedono asilo a Berlusconi

I figli di Sakineh chiedono asilo a Berlusconi

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Teheran (Adnkronos/Aki) – "La nostra condizione continua a diventare sempre più difficile e sentiamo il pericolo di essere arrestati. Pertanto, considerata anche la grande attenzione del governo e del popolo italiano nei confronti della nostra causa, chiediamo al premier italiano, Silvio Berlusconi, asilo politico. Così, in caso dovessimo intuire di essere inseguiti dal governo, avremmo un posto nel mondo dove rifugiarci". E' l'appello lanciato tramite un'intervista rilasciata ad AKI – ADNKRONOS INTERNATIONAL da parte di Sajjad e di Sahideh, i figli di Sakineh Mohammadi Ashtiani, la donna iraniana che rischia la lapidazione per adulterio. Sajjad, il figlio, ha poi aggiunto: "nessuno qui risponde alle nostre legittime richieste sul caso di nostra madre e temiamo veramente per la sua vita". Sajjad ha infine ringraziato il popolo italiano, dicendo: "temiamo di essere presto arrestati e il nostro avvocato, Javid Hutan Kian, è come noi in pericolo. Non lasciateci soli!".
Da parte sua il legale conferma ad Aki: ''La Procura di Tabriz sta escogitando un tranello per arrestare i figli di Sakineh''. ''Secondo le mie fonti – ha aggiunto – gli agenti dell'intelligence avrebbero messo sotto pressione due prigionieri politici a Tabriz affinché questi confessino il falso, accusando i figli di Sakineh di essere loro complici, avendo distribuito, su loro ordine, manifesti politici antigovernativi''.
''Sono molto preoccupato per i figli di Sakineh – ha detto l'avvocato – perché, secondo la mia esperienza, prevedo che possano essere arrestati, con la falsa accusa di aver svolto attività politica antigovernativa". "Pertanto – ha concluso – la comunità internazionale dovrebbe continuare a tenere alta l'attenzione sul caso Sakineh, affinché l'autorità giudiziaria non commetta atti ingiusti nei confronti della donna e dei suoi figli".
Tramite AKI i figli di Sakineh lanciano anche un appello al Pontefice: "Chiediamo nuovamente al Papa di intervenire e di fare pressione sulla Repubblica islamica per salvare nostra madre Sakineh. Ringraziamo il Papa che, alcune settimane fa, ha accolto il nostro appello lanciato tramite AKI-ADNKRONOS INTERNATIONAL, ma siamo disperati e, per questo motivo, gli chiediamo di fare il possibile per salvare la nostra madre".
Il figlio di Sakineh, Sajjad, ha detto: "speriamo che il Vaticano aumenti le sue pressioni sul governo iraniano. Siamo troppo soli e abbandonati!''. Lo scorso 5 settembre il figlio di Sakineh, sempre in un'intervista rilasciata ad AKI, aveva chiesto al Papa di intercedere per salvare la vita della madre, suscitando l'attenzione della diplomazia vaticana che aveva risposto all'appello del figlio, dichiarando di seguire con estrema attenzione il caso Sakineh.

Articlolo scritto da: Adnkronos