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Il Quartiere di Porta Sant’Andrea in bottiglia

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Arezzo – Un vino biancoverde. Il quartiere di Porta Sant’Andrea ha una etichetta “Divus”. Uno dei Quartieri della Giostra del Saracino finisce in bottiglia. Il vino, un I.G.T. rosso toscano di 13 gradi è stato imbottigliato dalle Tenute di Fraternita e sarà servito dal quartiere in occasione delle cene organizzate dalla dirigenza di Porta Sant’Andrea. Le bottiglie “Divus” saranno anche commercializzate nei punti vendita della Fraternita dei Laici.
Sono oltre 700 quelle etichettate con il vino ottenuto dalla fermentazione di uva della vendemmia 2009. La nuova etichetta “Divus”, dal motto del quartiere di via delle Gagliarde, è stata presentata questa mattina nella sala “Giostra del Saracino” del Comune di Arezzo dall’amministratrice delle Tenute di Fraternita Enrica Romani, dal Rettore del Quartiere di Porta Sant’Andrea Maurizio Carboni alla presenza del Sindaco Giuseppe Fanfani e del Primo Rettore della Fraternita dei Laici Liletta Fornasari.
“Una bella iniziativa – ha detto il Sindaco Fanfani – capace di unire due realtà importanti: la Giostra del Saracino e la Fraternita dei Laici. Ringrazio il quartiere di Porta Sant’Andrea per aver promosso la simpatica etichetta ed auspico che questa idea sia seguita dagli altri quartieri e magari anche dalla Fiera Antiquaria”.
“L’etichetta del vino del Quartiere – spiega Liletta Fornasari – corrisponde al nostro vino mille552. Un ottimo vino già assaggiato da esperti intenditori ed apprezzato particolarmente. Una felice operazione tra Giostra del Saracino e Fraternita che risveglia l’antico legame e che mi auguro prosegua con gli altri quartieri mantenendo viva la tradizione della nostra città”.
“Abbiamo avviato un percorso – aggiunge Enrica Romani. Intendiamo produrre dei vini che siano degni dei secoli di storia della Fraternita e delle tradizioni della città. Non poteva naturalmente mancare la Giostra del Saracino ed i suoi Quartieri.”
“Con questo vino – prosegue il responsabile delle Tenute di Fraternita – vogliamo proporre un vino di qualità ad un buon prezzo che diventi il ‘vino di tutti i giorni’. L’auspicio è che sia consumato quotidianamente. È un ottimo prodotto genuino, realizzato nel rispetto della tradizione e dell’ambiente. Come Tenute utilizziamo esclusivamente tecniche enologiche senza l’impiego di additivi chimici”.
“Il Consiglio Direttivo – spiega Maurizio Carboni rettore del Quartiere di Porta Sant’Andrea – ha deciso di realizzare un'etichetta del Quartiere per tutte le cene ed altre iniziative che si svolgono durante l'anno. Abbiamo scelto le Tenute di Fraternita, oltre che per la qualità del prodotto, anche per il fatto che appartengono ad un ente, la Fraternita dei Laici, che è patrimonio della città di Arezzo e che utilizza le proprie risorse per scopi sociali e culturali. Come Quartiere della città lo riteniamo giusto e doveroso”.
La cerimonia si è poi conclusa con la degustazione di “Divus” e la mescita da parte del sommelier biancoverde Tiziano Poggini, ai numerosi ospiti e quartieristi presenti.

Scheda tecnica vino “Divus”
Il dirigente biancoverde Gianni Sarrini, spiega l’etichetta e le caratteristiche del vino “Divus”.
“L’etichetta prende il nome dal motto del quartiere – dichiara Sarrini – ‘Divus Andreas superior discedit’ che significa Sant’Andrea esce vincitore. L’aggettivo latino “Divus’ significa divino e su questo gioco di parole ‘di-vino’ abbiamo, possiamo dire, ‘battezzato’ il vino”.
“Per le caratteristiche – prosegue Sarrini, l’uvaggio – è di tutti i vitigni della nostra tradizione, Sangiovese, Canaiolo e Colorino. Il colore è rosso vivo con riflessi violacei. L’olfatto è intenso e persistente, con note di frutti rossi sui quali predomina la marasca. Mentre il gusto è vinoso, pieno ed appagante, come deve essere in un vino tradizionale della nostra zona. Le note gustative si chiudono con dei sentori di cuoio molto interessanti ed assolutamente inusuali per un vino di questa tipologia. Infine il vino ‘Divus’ si abbina a tutti i piatti della tradizione aretina e toscana, affettati, primi piatti al sugo e arrosti”.