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In coma dopo operazione di appendicite

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MILANO -"Gravi danni cerebrali", con "elevata probabilità di evoluzione verso lo stato vegetativo permanente". Così i medici dell'ospedale San Gerardo di Monza descrivono oggi le condizioni di Sara I., la studentessa 16enne di Torrevecchia Pia, nel Pavese, operata a metà gennaio di appendicite a Melegnano.
Secondo i genitori della giovane, che hanno presentato un esposto alla Procura di Lodi, il personale sanitario dell'ospedale in cui è stato eseguito l'intervento non hanno dato peso ai sintomi della ragazza che diceva di sentirsi male. Sara è stata operata di appendicite il 15 gennaio a Melegnano, spiegano dal San Gerardo di Monza dove la paziente è stata trasferita a due giorni dall'intervento. Nella fase post-operatoria sono subentrate serie complicazioni, sfociate in una grave insufficienza cardio-respiratoria. La giovane è stata intubata e posta in rianimazione, ma è stata colpita da arresto cardiaco ed è entrata in insufficienza multiorgano. Da Melegnano sono stati quindi contattati gli esperti dell'ospedale di Monza, che sono andati a Melegnano e hanno collegato Sara alla macchina 'salva-polmoni' Ecmo (la stessa utilizzata per i casi gravi di nuova influenza A/H1N1). In questo modo è stato possibile trasportare la paziente al San Gerardo. A Monza la situazione si è stabilizzata, sottolineano ancora dall'ospedale. Nei giorni successivi si è registrato un rapido miglioramento con recupero delle funzionalità organiche, tanto che Sara è stata tolta dall'Ecmo. Purtroppo, però, "la prognosi è molto seria. Permangono infatti gravi danni cerebrali e c'è un'elevata probabilità di evoluzione verso lo stato vegetativo permanente", precisano i camici bianchi.
Intanto, la direzione generale dell'azienda ospedaliera di Melegnano difende l'operato del proprio staff: "Sinceramente dispiaciuta per l'evoluzione delle condizioni della paziente sottolinea la professionalità di tutto il personale coinvolto, medico ed infermieristico, che sin dalle prime ore – assicura in una nota – ha preso in carico la paziente e sempre informato la famiglia sulle scelte terapeutiche resesi necessarie. Resta il rammarico per l'impossibilità di comprendere le cause, ancora in fase di identificazione, all'origine di questa triste e drammatica vicenda". L'azienda ricostruisce quindi il caso della giovane studentessa

Articlolo scritto da: Adnkronos/Adnkronos Salute