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In Valdarno un caso grave di Influenza A

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In Valdarno un caso grave di Influenza A

MONTEVARCHI – Proprio nel momento in cui sta rientrando l’allarme per l’influenza Ah1n1, si sta verificando a Montevarchi un caso importante, con il ricovero in rianimazione di un cittadino italiano di 60 anni.
Una dimostrazione della necessità di non mettere alcun allarme, ma allo stesso tempo di tenere sempre la guardia alta e l’attenzione come è accaduto presso l’ospedale della Gruccia di fronte ad un caso che in un primo momento poteva essere diagnosticato anche in altri modi.

IL CASO VALDARNESE
Sei giorni fa l’uomo si è presentato all’ospedale della Gruccia con febbre alta e forti dolori muscolari, soprattutto agli arti superiori. Ricoverato in medicina, è stato sottoposto a tampone, e il test è risultato negativo.
I sanitari, oltre ad effettuare analisi e ricerche sul paziente, si sono informati anche sulle condizioni dei familiari, sia direttamente che tramite il medico di medicina generale. Si è così accertato che un picco influenzale aveva interessato in tutto una decina di persone del nucleo familiare del paziente e di un altro nucleo, vicino di abitazione, imparentati fra loro. Si è venuto poi a sapere che pochi giorni prima era stata consumata da tutti della carne di maiale, un animale da poco macellato e allevato in proprio. Le analisi sulla carne hanno però escluso che una qualunque infezione potesse essere derivata proprio dalla consumazione di quell’alimento.
Intanto le condizioni dell’uomo si erano aggravate, tanto da disporne quattro giorni fa il ricovero presso la rianimazione della Gruccia. La direzione sanitaria dell’ospedale e quella del dipartimento Area Critica hanno attivato un gruppo multidisciplinare per individuare la cause di questa patologia.
L’uomo, intanto aveva sempre maggiori dolori muscolari e difficoltà a muoversi. Gli è stata riscontrata una “Rabdomiolisi”, cioè un aumento degli enzimi muscolari che andandosi a depositare nei reni, ne diminuiscono e la funzionalità, rischiando anche di comprometterne il funzionamento.
Immediatamente è stato sottoposto a dialisi continua, per rimuovere gli enzimi e evitare danni al rene. Sottoposto anche a respirazione artificiale non invasiva (attraverso un casco) e nutrizione artificiale, è stato precauzionalmente messo in isolamento. Mentre in ospedale proseguivano le cure sul paziente ricoverato, il Dipartimento della Prevenzione continuava le analisi sui familiari, per accertare l’eventuale insorgenza dei virus Ah1n1. La rabdomiolisi, pur in casi assai sporadici, è una delle possibili conseguenze di questo virus. Ed infatti due giorni dopo il test su una delle familiari dell’uomo (la nuora), ha dato esito positivo. E il giorno dopo (ieri), anche il sessantenne è risultato positivo al test, sciogliendo definitivamente i dubbi sulla origine di questa sua patologia. Il Dipartimento della Prevenzione sta monitorando una decina di persone, quelle che nei giorni scorsi hanno avuto picchi febbrili, e i tamponi proseguiranno, tenuto conto dei tempi di incubazione del virus.
La situazione, per quanto riguarda i componenti dei due nuclei familiari è comunque sotto controllo e non presenta alcuna criticità. Nessuno ha avuto bisogno del ricovero.
Per quanto riguarda il paziente ricoverato (che è sempre stato cosciente ed informato dai sanitari del suo stato di salute) si dovranno attendere alcuni giorni per avere certezza di una piena guarigione, anche il valore degli enzimi è già diminuito, e questo consente di ritenere che i reni non siano stati compromessi. Bisognerà comunque continuare con la dialisi e le altre cure, compreso l’aiuto alla respirazione.
“Nonostante il cessato allarme – ha commentato il direttore Dipartimento Area critica della Asl e direttore della rianimazione del Valdarno, Marco Feri – è normale e doveroso effettuare il tampone a tutti quei pazienti i sui sintomi possono richiamare al virus Ah1n1. Focolai possono sempre riaccendersi e la sorveglianza è indispensabile. ”.

LA SITUAZIONE OGGI IN PROVINCIA
“A parte questo piccolo focolaio – dice Gabriella Bidini responsabile del dipartimento della Prevenzione – nella nostra Asl non si è registrata fino ad ora una ripresa dell’incidenza dei casi di influenza. A livello nazionale, sulla base delle segnalazioni che arrivano dai “medici sentinella”, la settimana di maggiore incidenza dei casi risale alla metà di novembre, dopo di chè siamo tornati ai livelli di base pre-epidemici. Nelle ultime due settimane la curva torna a salire leggermente, a carico soprattutto dei bambini e dei ragazzi fino a 14 anni, anche se l’incidenza totale (curva rossa nella figura allegata) rimane molto bassa.” E’ stabile invece, rimanendo nella normalità, il numero di accessi ai Pronto soccorso per sindrome respiratoria acuta, così come i ricoveri per la stessa causa.