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Incontro sul Microcredito in Provincia di Arezzo

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Incontro sul Microcredito in Provincia di Arezzo

AREZZO – Sono passati quasi due anni dall'avvio del progetto provinciale di microcredito e, nell’incontro svoltosi in Provincia presso la Sala dei Grandi, si sono tirate le somme sullo stato dell’arte di questa iniziativa, nonché sul fenomeno delle varie forme di microcredito disponibili ad oggi nel territorio provinciale. Quando nel settembre del 2008 in Provincia si è deciso di includere il microcredito tra gli interventi messi in campo per fronteggiare la crisi, non si poteva certo immaginare quale sarebbe stato il suo riscontro a livello territoriale, né quale sarebbe stata la sua funzionalità rispetto alle problematiche emergenti da una di crisi economica di cui è impossibile prevedere gli sviluppi. I dati odierni ci indicano che sono stati già erogati oltre 300.000 euro a circa 130 famiglie in stato di necessità, e le testimonianze degli operatori del microcredito, Fortunato Galantini e Angiolo Rossi, nonché del rappresentante sindacale della Fiom-CGIL Laura Bronchi ci confermano che questo strumento si è rivelato particolarmente utile a supportare determinate situazioni, anche se non tutte, e la cui configurazione le delimita in uno "stato di bisogno, anche urgente, ma transitorio", e che affligge una categoria di precisa di utenza definibile nella figura del non-bancabile. Da oggi, alla rete provinciale cui affluiscono il microcredito delle Misericordie promosso da Banca Etruria, il microcredito del Comitato di Solidarietà e quello già menzionato della Provincia, si aggiunge anche quello promosso dalla Regione Toscana, le cui linee sono state presentate dall’Assessore Gianni Salvadori, e che prevede prestiti fino a 4.000 euro destinati alle famiglie. Così come la Provincia, nell’ambito del suo territorio, anche la Regione ha attivato una serie di Centri di Ascolto, novanta in tutto, dove è possibile istruire le pratiche ed avere una consulenza a tutto tondo sulla propria situazione finanziare, per trovare una risposta o un aiuto per affrontare problematiche di natura economica, inclusa la situazione debitoria che pare configurarsi come uno dei maggiori problemi delle famiglie che si rivolgono al microcredito. La peculiarità in cui si trova la Provincia di Arezzo, che la vede già attiva da tempo in progettualità relative al microcredito, ha fatto si che l’ente provinciale si ponesse, anche nei confronti di quello regionale, come vero e proprio motore di coordinamento tra le varie forme che rischiano altrimenti di non comunicare tra di loro perdendo la visione globale del loro operato. La forza di questa collaborazione, si esprime in una pluralità di risposte disponili presso i Centri di Ascolto dislocati in tutte le vallate e da mettere al servizio dell’utenza. Il Vescovo della diocesi di Arezzo, Cortona e Sansepolcro Monsignor Riccardo Fontana ha parlato del "Prestito della Speranza", promosso dalla Conferenza Episcopale Italiana (CEI), le cui precise caratteristiche delineano un utenza determinata da famiglie con almeno tre figli e a cui viene a mancare la fonte di reddito. In ragione della crisi che tocca le aziende del territorio e con essa i lavoratori, un rappresentante della Camera di Commercio di Arezzo ha aperto una parentesi sul tema della "responsabilità sociale delle imprese e il microcredito". Chiara è l’importanza del coordinamento tra le varie forme presenti nel territorio e che pone la Provincia al centro della scena. In proposito sono intervenuti gli operatori ed il coordinatore degli operatori del microcredito provinciale ed è emersa una nuova figura, l’operatore del microcredito: volontari con competenze bancarie, esperti nell’esaminare le varie pratiche e che sanno individuare con precisione l’utenza a cui il microcredito si rivolge.