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InterCorto – Festival di Cortometraggi Interculturali

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AREZZO – Si è chiusa registrando un tutto esaurito la prima edizione del festival “Intercorto” organizzato e promosso dal Coordinamento Diversi e Uguali, con il finanziamento di Comune e Provincia di Arezzo, Comune di Cavriglia e il sostegno di numerosi sponsor.
Sabato 6 febbraio, al Teatro Pietro Aretino, oltre 180 persone hanno assistito alla proiezione dei cortometraggi in concorso e fuori concorso, alla premiazione e alla testimonianza musicale dei Modena City Ramblers e di Luca Lanzi della Casa del Vento.
“Vedere il teatro pieno, con molte persone in piedi nella sala – dice Demostenes Uscamayta Ayvar, presidente del Coordinamento Diversi Uguali – ci ha regalato grande emozione e soddisfazione. Significa che siamo riusciti a portare a guardare, riflettere, pensare sull’intercultura un pubblico numeroso e, soprattutto, testimonia che lo strumento del cortometraggio è in grado di coinvolgere e di interessare un vasto numero di persone e permette di fare attivamente intercultura”.
La serata è cominciata alle 20.30 ed è trascorsa con la conduzione di Massimo Ghirelli, giornalista radio televisivo esperto di intercultura, che ha guidato il pubblico fino alle 23.30: 12 i cortometraggi di cui 4 fuori concorso, per un totale di oltre 2 ore di proiezione che il pubblico ha seguito con attenzione ed entusiasmo per tutto il tempo, assistendo a fumetti animati, storie di emigranti italiani, tradizioni indiane in Valdarno, paure interiori per la propria diversità, sogni e tesori di viaggi nascosti, immagini di donne diverse davanti a uno specchio, enigmi e scoperte sui nuovi giovani aretini.
Un susseguirsi di emozioni, immagini, colori che, solo alla fine della proiezione, hanno lasciato spazio alla giuria , che, condotta da Andrea Merendelli, direttore del Teatro di Anghiari, insieme a Kimberly Cruz, Federico Micali, Roberto Donati, Clementina Fornasari e Francesco Petrelli, ha nominato i vincitori: al primo posto “Arezzo Citty” di Marianna Ferrato, frutto del progetto del Comune di Arezzo sulle secondo generazioni, uno spaccato investigativo che scopre chi e come sono i nuovi giovani aretini. Primo premio, un viaggio per due persone in una città europea, offerto da CTS Agenzia di viaggi Arezzo.
“Non posso che rallegrarmi della scelta della giuria – dichiara l’assessore Aurora Rossi – al culmine di una serata che ha visto il teatro stracolmo come mai. Il premio è un omaggio all’impegno dell’assessorato all’integrazione del Comune di Arezzo che crede nell’intercultura come metodo relazionale stabile e da rafforzare in ogni ambito, non solo quello sociale, che è ovviamente il più importante. Ma gli esempi possono benissimo venire anche dalle arti, sia quelle visive come è stato il festival ‘Intercorto’, sia quelle musicali come il progetto dell’Orchestra Multietnica. Tutto ciò conferma che la nostra città dimostra in ogni occasione di essere attenta e sensibile a queste tematiche, in particolare a quelle riguardanti le seconde generazioni. Sta alle istituzioni riuscire a incentivare ulteriori forme di dialogo”.
Al secondo posto “Basta Guardarmi” di Andrea Magnani, uno sguardo sulla diversità fisica, i disagi psicologici di un’adolescente che non accetta il suo corpo e che poi trova una soluzione “interculturale” a tutto ciò. Secondo premio, un bonus di 450 euro offerto dalla libreria Edison bookstore Arezzo e dagli organizzatori del festival.
Al terzo posto, infine, “Incubi” di Salvatore Travascio, un disegno animato sulle paure mentali di ciascuno di noi… Terzo premio, un bonus di 400 euro offerto da Ucodep – commercio equo e Vestri cioccolateria.
Ma il festival non è stato solo l’occasione di un evento serale aperto al pubblico. Anche la mattina è stato un successo con le scuole che hanno partecipato, assistito alla proiezione e avviato un dialogo con istituzioni e organizzatori del festival presenti in sala: 150 gli studenti delle scuole superiori aretine che hanno passato il loro sabato mattina a teatro.
Il successo più grande di questa prima edizione è stato sicuramente il coinvolgimento attivo di tutta la città, sotto i suoi diversi aspetti, dai volontari italiani e stranieri del Coordinamento Diversi Uguali ai giurati, dal sostegno di numerosi sponsor e partner che hanno creduto nel progetto, fino a tutti gli autori che si sono messi in gioco con i propri prodotti e al pubblico che ha partecipato.