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Iran, tolto il blocco al sito negazionista

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Iran, tolto il blocco al sito negazionista

Teheran (Adnkronos) – Polemiche bipartisan hanno accompagnato in Iran la decisione del ministero della Cultura e della Guida Islamica di rimuovere il blocco al sito web negazionista e anti-israeliano 'Irannazi.ir', diretto da un'organizzazione radicale chiamata Centro studi iraniani sul Nazismo. La notizia ha suscitato la reazione di 'Tabnak', sito web della cosiddetta destra 'pragmatica', e del riformista 'Rooz Online', che si sono opposti alla misura del governo. Ma a poche ore dalla riapertura, 'Irannazi' gia' ha fatto registrare 300 nuove adesioni e 3.200 messaggi di sostegno.
Nel sito web anti-Olocausto e' affermato senza mezzi termini che scopo dell'organizzazione e' "denunciare le bugie propagandate dai sionisti sulla persecuzione degli ebrei durante la Seconda Guerra Mondiale". I suoi iscritti si definiscono "soldati di Hitler' che vogliono far conoscere al mondo che "l'Olocausto e' una bugia".
Al momento del suo ritorno in rete, sul controverso sito web e' apparso un messaggio in cui e' spiegato che il precedente divieto e' era dovuto al fatto che gli amministratori erano accusati di avere insultato le minoranze religiose che vivono in Iran. Per questo motivo il comunicato invita i nuovi visitatori ad utilizzare la parola "sionista" invece che "ebreo".
'Irannazi' e' dichiaratamente filonazista. Basta solo pensare agli argomenti che vengono affrontati dagli utenti nelle varie chat room, tra cui figurano 'principi del Nazismo', 'Terzo Reich', 'Seconda Guerra Mondiale' e 'idee di Adolf Hitler'. Ma la decisione del governo iraniano, che al momento blocca almeno cinque milioni di siti web di per motivi morali, politici e culturali, non e' stata apprezzata anche da una parte dello stesso schieramento conservatore al governo.
'Tabnak' ha chiesto all'esecutivo di fornire spiegazioni sulla riapertura del sito web, mentre 'Rooz Online' punta il dito contro il vice ministro della Cultura e della Guida Islamica, Muhammad Ali Ramin, indicato come responsabile della rimozione del divieto. Secondo il sito web d'opposizione, Ramin ha legami con gruppi neo-nazisti e nel periodo in cui ha vissuto in Europa era noto per la sua adesione alle idee di Hitler.
Il vice ministro e' anche il fondatore dell'Istituto Olocausto di Teheran ed ha recentemente moderato una conferenza dal titolo 'Olocausto: una prospettiva globale", in cui si negava la persecuzione degli ebrei durante il Terzo Reich.