Home Nazionale Israele contro l’Onu: ‘Ipocrita’. Craxi: ‘Gli italiani stanno bene’

Israele contro l’Onu: ‘Ipocrita’. Craxi: ‘Gli italiani stanno bene’

0

TEL AVIV – Il Consiglio di Sicurezza dell'Onu condanna il sanguinoso blitz israeliano di ieri contro le navi pacifiste in cui sono morti nove civili, ma lo Stato ebraico tira dritto, bolla come "ipocrita" la dichiarazione delle Nazioni Unite e ribadisce che impedirà l'arrivo di qualsiasi altra imbarcazione che intenda raggiungere Gaza per portare aiuti.
Oltre 600 attivisti pro palestinesi della Freedom Flotilla sono stati trasferiti durante la notte nel carcere della citta' meridionale israeliana di Beersheba. Dopo che gli attivisti saranno stati interrogati, le autorita' decideranno se espellerli o procedere legalmente nei loro confronti. Altri 48 attivisti sono stati condotti all'aeroporto Ben Gurion per essere espulsi dal Paese. Intanto circa 45 persone, in gran parte turchi, sono ricoverati in diversi ospedali israeliani.
Fra gli attivisti fermati dagli israeliani ci sono anche sei italiani (cinque uomini e una donna) che si trovavano a bordo della Freedom Flotilla. Lo ha riferito la Farnesina, spiegando che oltre i quattro menzionati gia' da ieri, vanno aggiunti altri due con doppia nazionalita': una italiana-tedesca e l'altro italiana-palestinese.
Il console Gloria Bellelli oggi ha incontrato i nostri connazionali in una visita, come ha spiegato Maurizio Massari, portavoce della Farnesina, volta "a garantire i diritti previsti delle convenzioni internazionali".
Fra gli italiani detenuti c'è Angela Lano, giornalista torinese, direttore dell'agenzia di stampa Infopal.it. "A differenza di altri che sembra saranno rilasciati nelle prossime ore -si legge su un aggiornamento pubblicato sul sito- Angela, assieme ad altre centinaia di partecipanti alla Flotta, forse sara' trattenuta piu' a lungo in quanto ha rifiutato l'espulsione che probabilmente comportava una 'ammissione di responsabilita'' in quella che Israele continua a definire 'azione illegale'''.
Il sottosegretario agli Esteri Stefania Craxi, in missione in Israele e nei Territori, ha riferito che gli attivisti italiani "stanno bene" ma Angela Lano "e' la piu' provata". Gli italiani, ha proseguito, "si trovano in celle da due", uomini e donne separati in zone differenti. Solo uno di loro, a quanto si apprende l'italo-palestinese Ismail Abdel-Rahim Qaraqe Awin, ha firmato l'espulsione obbligatoria. Per gli altri, ha spiegato il sottosegretario, sono necessari "tecnicamente tre giorni per poterli imbarcare su un aereo".
Il marito di Angela Lano è preoccupato e chiede di poter sentire sua moglie "in modo che ci dica come sta veramente e cosa sta succedendo. Angela ha con se' il telefono satellitare che pero' e' sempre spento''. ''Angela – aggiunge Fernando Lattarulo – stava facendo il suo dovere di giornalista che racconta la verita' andando dove sono le notizie. E' stata dovunque, ma si e' sempre tenuta in contatto''.
A New York intanto, dopo una lunghissima riunione di 12 ore, il Consiglio di Sicurezza dell'Onu ha chiesto un'indagine "rapida, imparziale, credibile e trasparente" sul raid delle forze israeliane. Il Consiglio chiede anche a Israele di rilasciare le navi della Freedom Flotilla condotte nel porto di Ashdod e tutti i civili che si trovavano a bordo. Viene chiesta anche la restituzione dei corpi degli uccisi alle autorita' dei paesi di appartenenza.
La maggior parte dei morti e dei feriti sono turchi, cosi' come batte bandiera turca la nave a bordo della quale e' stato compiuto il raid israeliano in acque internazionali.
Il Consiglio Onu ha condannato "gli atti che hanno portato" alla morte di nove persone durante il raid, in una formula meno dura di quella inizialmente chiesta dai paesi arabi e la Turchia che volevano "una condanna nei termini piu' forti" dell'azione israeliana e "un'indagine internazionale indipendente". Il Consiglio ha inoltre precisato che l'attuale situazione a Gaza "non e' sostenibile".
Immediata e dura la replica dell Stato ebraico, secondo cui la dichiarazione del Consiglio di Sicurezza Onu "e' inaccettabile e non fa progredire la pace e la stabilita' in Medio Oriente". Il ministro degli Esteri israeliano Avigdor Lieberman, ha parlato al telefono con il segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon, esprimendo "rincrescimento" per "l'ipocrisia e i due pesi e due misure della comunita' internazionale nei confronti d'Israele".
Lieberman ha detto a Ban che la comunita' internazionale e' rimasta silenziosa il mese scorso quando "500 persone sono state uccise in incidenti in Thailandia, Afghanistan, Pakistan, Iraq e India", mentre Israele e' stato "condannato per un'azione chiaramente difensiva". I soldati israeliani che si sono scontrati con gli attivisti avevano "il diritto fondamentale" di difendersi di fronte ad un gruppo che brandiva sbarre di ferro, bastoni e coltelli, ha aggiunto il capo della diplomazia israeliana.
La vicenda però ha provocato un duro scontro con Ankara. Il premier turco, Recep Tayyip Erdogan, ha detto che quanto accaduto "ha provocato una profonda ferita nella pace mondiale". Il premier ha chiesto a tutti i paesi i cui cittadini sono coinvolti nella vicenda "di reagire con forza nei confronti dello stato ebraico", accusato di "non sentirsi in imbarazzo per quanto accaduto". Il primo ministro turco ha anche rilevato come "l'attacco sia avvenuto nelle acque internazionali e per questo possiamo definirlo senza problemi un atto di terrorismo internazionale".
Erdogan ha definito "inaccettabili le giustificazioni addotte da Israele", definendo "un atto di pirateria criminale" l'attacco contro le navi della flottiglia. "La nostra verita' e' forte e tutti devono capire che lo sara' anche la nostra risposta – ha aggiunto – Chiedo al popolo israeliano di fare pressioni sul proprio governo in modo da porre fine ad azioni di questo tipo". "Chiediamo la liberazione di tutti i volontari che si trovano incarcerati in Israele. Dobbiamo considerare che sono stati attaccati dei civili, tra cui ci sono giornalisti e anche un bambino", ha proseguito Erdogan, assicurando anche che non intende "smettere d'inviare aiuti a Gaza".
In Italia il ministro degli Esteri Franco Frattini si augura che i nostri connazionali "siano liberati tutti nel piu' breve tempo possibile". Dopo aver compiuto "questo errore inesplicabile", ha aggiunto Frattini, Israele "ha ora una grande opportunita'" e potrebbe fare "un gesto di distensione" per "accelerare la pace".
"Le conseguenze non saranno semplici da valutare e non saranno lievi", ha affermato il ministro, esprimendo l'augurio che la Lega Araba, nella riunione convocata sulla crisi "non decida il congelamento del processo di pace". Questa sarebbe "una catastrofe, si farebbe il gioco dei nemici della pace".
Il ministro Frattini esorta Israele ad "accelerare" i negoziati con i palestinesi "per convincere il mondo arabo che si vuole la pace subito". Il titolare della Farnesina ha commentato favorevolmente le conclusioni del Consiglio di sicurezza Onu. Credo che "aiuti molto", ha dichiarato.
Intanto, il movimento pro palestinese Free Gaza deve ancora decidere se altre due navi della Freedom Flotilla proseguiranno il loro viaggio verso Gaza. Lo ha riferito una portavoce del movimento nella localita' cipriota di Larnaca, Audrey Bomse. Le due navi sono l'americana "Challenger", che sta subendo alcune riparazioni nel porto cipriota di Nicosia, e l'irlandese "Rachel Corrie", con dieci passeggeri a bordo, fra cui il cittadino irlandese Denis Hallyday, ex coordinatore Onu per i diritti umani in Iraq.
"Non abbiamo ancora preso una decisione", ha dichiarato la Bomse, spiegando che la "Rachel Corrie" e' salpata da Malta e dovrebbe giungere vicino a Creta in giornata. Secondo la portavoce fra gli attivisti c'e' la volonta' di procedere comunque, malgrado il raid israeliano nel quale sono morti nove attivisti. "Tutti noi vogliamo andare per dimostrare che le azioni criminali israeliane non ci hanno intimidito, ma ci hanno reso ancora piu' determinati", ha dichiarato.
Israele però ha avvertito che impedira' a tutte le navi con aiuti umanitari di entrare nelle acque della Striscia di Gaza. Il monito è stato lanciato dal vice ministro della Difesa dello Stato ebraico, Matan Vilnai.
"Non permetteremo alle navi di raggiungere Gaza e di fornire approvvigionamenti a quella che e' diventata una base terroristica che minaccia il cuore di Israele" ha tagliato corto Vilnai, parlando ai microfoni della radio pubblica. Riferendo oggi alla commissione Esteri e Difesa della Knesset il colonnello Itzik Turgeman ha detto che due degli attivisti morti sono stati trovati con le pistole in mano.
Lo Stato ebraico è in allerta e teme attentati terroristici in risposta al blitz di ieri contro le navi pacifiste. Soldati israeliani hanno ucciso due palestinesi che dalla Striscia di Gaza tentavano d'infiltrarsi in Israele. Lo hanno riferito fonti palestinesi e la radio israeliana, mentre l'esercito ebraico si e' limitato a confermare che vi e' stato un "incidente".
Intanto le brigate dei martiri di al Aqsa, legate al partito Fatah del presidente palestinese Mahmoud Abbas, hanno rivendicato oggi il lancio di un razzo dalla Striscia verso Israele. Un comunicato del gruppo spiega che si tratta di una rappresaglia per il raid israeliano di ieri contro le navi della Freedom Flotilla che volevano portare aiuti a Gaza.

Articlolo scritto da: Adnkronos/Ign