Home Nazionale Israele, rientrano i connazionali. L’Italia dice no a inchiesta Onu

Israele, rientrano i connazionali. L’Italia dice no a inchiesta Onu

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INSTANBUL – Tre aerei con a bordo centinaia di attivisti della 'Freedom Flotilla' espulsi da Israele sono arrivati questa mattina a Istanbul, dove sono stati accolti all'aeroporto dal vice primo ministro Bulent Arinc, da altri esponenti politici turchi e da centinaia di sostenitori, mentre è atteso nelle prossime ore il rientro a casa dei nostri connazionali.
Anche loro sono giunti a Istanbul tranne Manolo Luppichini che resta ancora in Israele. Stando a quanto si apprende è necessario del tempo prima che possa lasciare lo Stato ebraico.
La maggior parte dei rilasciati era di cittadinanza turca. I feriti nel raid israeliano sono già stati trasferiti ad Ankara con i mezzi dell'elisoccorso. Anche le salme dei nove morti nel blitz erano a bordo degli aerei partiti da Tel Aviv. Oggi il sottosegretario agli Esteri Stefania Craxi, in missione da due giorni in Israele e nei Territori, incontrerà a Ramallah il presidente dell'Autorità nazionale palestinese, Mahmoud Abbas (Abu Mazen), il premier palestinese, Salam Fayyad, e a Betlemme l'inviato Usa per il Medio Oriente, George Mitchell. A Betlemme proseguono i lavori della Conferenza internazionale per gli investimenti nei Territori, aperta ieri da Abbas davanti alla Craxi e all'inviato del Quartetto Tony Blair.
Secondo quanto affermato dal portavoce del Dipartimento di Stato americano, Philip Crowley, in dichiarazioni al quotidiano 'Washington Post' online, gli Stati Uniti hanno chiesto più volte a Israele "cautela e misura" con la 'Freedom Flotilla' che era in viaggio verso la Striscia di Gaza. Crowley ha spiegato che gli Usa hanno contattato di frequente Israele mediante diversi canali, sottolineando che a bordo delle imbarcazioni c'erano civili, tra i quali alcuni cittadini statunitensi.

Articlolo scritto da: Adnkronos