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Istat: nel secondo trimestre il deficit-pil sale al 3,6%

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Roma – (Adnkronos) – Nel secondo trimestre 2010 il rapporto tra deficit-pil risulta pari al 3,6%, in aumento rispetto al 3,4% del corrispondente trimestre del 2009. Lo comunica l'Istat.
Complessivamente, nel primo semestre 2010 si è registrato un indebitamento netto pari al 6,1% del pil, in riduzione rispetto al valore del 6,3% registrato nel primo semestre del 2009.
Il saldo primario (indebitamento al netto degli interessi passivi) è risultato positivo e pari a 5.804 milioni di euro (+6.593 milioni di euro nel corrispondente trimestre del 2009), con una incidenza positiva sul Pil dell'1,5% (+1,7% nel corrispondente trimestre del 2009). Nei primi sei mesi del 2010 il saldo primario rispetto al pil risulta negativo e pari all'1,5%, valore identico a quello registrato nello stesso periodo dell'anno precedente.
Nel secondo trimestre 2010 le entrate totali sono diminuite in termini tendenziali dell'1,8%, a fronte di una diminuzione dell'1,6 registrata nello stesso periodo dell'anno precedente. Le sole entrate correnti hanno registrato, nel secondo trimestre 2010, una diminuzione tendenziale dello 0,1% dovuto all'effetto combinato di una diminuzione delle imposte dirette (- 1,8%), delle altre entrate correnti (-1,0%) e di una crescita delle imposte indirette (+1,1%), dei contributi sociali (+1,0%). La forte diminuzione delle entrate in conto capitale (-47,2%) è dovuta principalmente alla contabilizzazione dei versamenti una tantum relativi all'imposta sostituiva di alcuni tributi. Tali introiti, sono risultati per il secondo trimestre 2010 inferiori rispetto al corrispondente periodo del 2009.
Nel secondo trimestre 2010 le uscite totali sono diminuite in termini tendenziali dell'1,2%, a fronte dell'aumento del 2,5% rilevato nel corrispondente periodo dell'anno precedente. Le uscite correnti hanno registrato nel secondo trimestre un aumento tendenziale dello 0,5%. Tale aumento è l'effetto combinato di un aumento dei redditi da lavoro dipendente (+2,2%), delle prestazioni sociali in denaro (+2,4%), degli interessi passivi (+0,6%) e di una diminuzione dei consumi intermedi (-5,5%), delle altre uscite correnti (-2,0%). Le uscite in conto capitale sono diminuite in termini tendenziali del 20,2 per cento; in particolare, gli investimenti fissi lordi sono diminuiti del 18,3% e le altre uscite in conto capitale del 22,8%.

Articlolo scritto da: Adnkronos