Home Sport Italia fuori, Abete: ‘Ora ripartire. E non rinnego la scelta di Lippi’

Italia fuori, Abete: ‘Ora ripartire. E non rinnego la scelta di Lippi’

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CENTURION – "La mia gratitudine non verrà mai meno, il mondo del calcio non riuscirà a cambiare il mio modo di essere, non ci sarà mai nessuna logica di cinismo e di voltagabbana. Le vicende tristi e quelle liete accompagnano il mondo del calcio, ora abbiamo il dovere e la necessità di ripartire. La tristezza e l'amarezza è un fatto soggettivo ma ripartire è un obbligo che prevede l'assunzione e la condivisione di responsabilità". Sono le parole del presidente della Federcalcio, Giancarlo Abete, il giorno dopo la sconfitta dell'Italia con la Slovacchia per 3-2 e l'eliminazione dal Mondiale di calcio di Sudafrica 2010.
''Ho fatto una scelta, quella di Marcello Lippi, che non rinnego – ha voluto rimarcare Abete -. Dopo gli Europei 2008 abbiamo preso il tecnico che ci ha fatto vincere il Mondiale''. Due anni fa, Lippi è tornato sulla panchina azzurra sostituendo Roberto Donadoni. ''Mi assumo completamente la responsabilità per la scelta del tecnico, che ha tutte le autonomie decisionali per il proprio ruolo. Questo è accaduto per Roberto Donadoni e accadrà per Cesare Prandelli, fa parte della linea politica della federazione'', dice Abete in conferenza stampa. Il momento attuale del calcio italiano è complesso: ''C'è legittima preoccupazione, ma non pessimismo'', ha detto Abete, soffermandosi per un attimo anche sulla situazione delle principali società. ''Le anime del calcio italiano sono la Nazionale e i club. C'è un problema soprattutto di qualità dei giocatori selezionabili. Molti grandi club non hanno calciatori italiani e quindi ottimi giocatori italiani sono poco esperti a livello internazionale''. ''La critica è sempre giusta, ma l'insulto è assolutamente gratuito – ha proseguito -. L'impegno c'è stato, così come la buona fede. Siamo adulti e vaccinati: se arriveranno gli insulti, saranno presi. Ognuno rimane con il suo sistema di valori. Essere sereni non significa essere irresponsabili: significa mantenere equilibrio in un momento difficile''.
Per Gianni Petrucci, presidente del Coni, "l'eliminazione dell'Italia al primo turno rappresenta un momento amaro per il calcio e per tutto lo sport italiano". "E' andata come è andata, ma la mia esperienza sportiva mi ha insegnato a non fare processi sommari e ad analizzare le cose a freddo", aggiunge il n.1 dello sport italiano in apertura dei lavori del Consiglio Nazionale del Coni. "Per questo, quando torneranno in Italia parlerò con il presidente della Figc Giancarlo Abete, a cui darò tutto il mio contributo e appoggio, così come con il sottosegretario Rocco Crimi che incontrerò la prossima settimana".

Articlolo scritto da: Adnkronos