L'AQUILA – L'hanno gia' ribattezzata 'la rivolta delle carriole'. Per la terza domenica oggi gli aquilani sono scesi in piazza e hanno ripopolato le vie del centro ormai deserte da quando il 6 aprile scorso il terremoto ha distrutto la citta' abruzzese.
Oggi sono scesi in piazza con carriole e secchielli per rimuovere simbolicamente le macerie rimaste ancora per le strade. Una grande catena umana che parte da piazza Palazzo attraversando tutto il corso fino a piazza Duomo in cui ci si passa di mano in mano secchi pieni di macerie e carriole, tutti rigorosamente con elmetto giallo o cappelli da muratori. Sui berretti una scritta: "L'Aquila rinasce dalle sue macerie".
Ogni carriola piena che si fa largo fra le due ali di folla viene applaudita. Una manifestazione simbolica in cui gli aquilani, grazie al passa parola e alla rete con i suoi social network, facebook primo fra tutti, si sono dati appuntamento in strada.
Il problema de L'Aquila e delle sue macerie e' appunto rappresentato dallo smaltimento. Dati indicano 4 mln e mezzo di tonnellate di macerie da rimuovere, ma al momento e' attivo solo un sito di stoccaggio, che raccoglie appena 500 tonnellate al giorno. Le macerie pero' nell'ex cava Teges vengono al momento solo separate, con una raccolta differenziata di ferro, legno, plastica e altri materiali.
Ma al momento non e' stato ancora possibile avviare gli appalti per un reale smaltimento. Il problema, come ha riferito anche lo stesso sindaco de L'Aquila, Massimo Cialente, oggi in piazza e' rappresentato "da una normativa che considera queste macerie come rifiuti normali, dunque non smaltibili in altro modo. Bisogna modificare questa norma -ha detto- perche' solo cosi' si potranno avviare i lavori e cominciare a ripulire L'Aquila dalle macerie".
Articlolo scritto da: Adnkronos