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L’archeologia a portata di smartphone

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L’archeologia a portata di smartphone

Roma – Tra un sms e un mail, grazie ai dispositivi di ultima generazione, sarà possibile navigare nella topografia di Teramo antica, nella Dublino del Medioevo e nella Leicester romana. Sono alcune delle novità presentate ad Archeovirtual, vetrina delle tecnologie realizzate in Europa nel settore dei beni culturali organizzata dall’Istituto per le tecnologie applicate ai beni culturali del Consiglio nazionale delle ricerche (Itabc-Cnr) e ospitata dal 18 al 21 novembre a Paestum. Archeovirtual si tiene nell’ambito della XIII Borsa mediterranea del turismo archeologico, promossa e realizzata dalla Provincia di Salerno e dalla Regione Campania, in collaborazione con Leader sas, NVidia e ProjectionDesign.

“I nuovi cellulari, grazie all’incremento di capacità di memoria e a particolari algoritmi di compressione dei dati, offrono la possibilità di navigazione in tempo reale in ambienti 3D con ingenti contenuti multimediali”, spiega Augusto Palombini dell’Itabc-Cnr. “Tali dispositivi si avviano a divenire i protagonisti del turismo dei prossimi anni, quale supporto più efficace per i sistemi di guida dei siti di interesse culturale”.

Il Cnr ha allestito ad Archeovirtual 18 progetti in 3D. “Il visitatore viaggerà nel tempo, esplorando gli insediamenti della villa di Oplontis e dell’antica Cartagine”, commenta Sofia Pescarin archeologa dell’Istituto e direttore scientifico della mostra, “si muoverà nel clamore della battaglia delle Termopili, entrerà in una tomba cinese del primo secolo a.C., prenderà parte all’assassinio del principe Francesco Ferdinando a Sarajevo, costruirà personalmente una nave con i carpentieri romani e osserverà l’applicazione dei colori di Giotto. L’edizione di quest’anno comprende anche una sezione dedicata a studenti e giovani ricercatori già autori di applicazioni di notevole qualità”.

Durante un workshop (18 novembre, ore 15-19; 19 novembre, 9.30-13.30) verrà presentata ila più grande rete europea di musei virtuali (V-MusT.net). Il progetto, coordinato dall’Itabc-Cnr, sarà inaugurato a febbraio 2011 e durerà quattro anni, con la partecipazione di università e istituzioni di Italia, Belgio, Bosnia-Herzegovina, Cipro, Egitto, Francia, Germania, Grecia, Inghilterra, Irlanda, Olanda, Spagna, Svezia.

I musei virtuali – si legge nel programma – “rappresentano un nuovo modello per comunicare, interagire e comprendere la realtà che ci circonda”. L’iniziativa nasce dall’esigenza di condividere il know how nel settore, affinché l’Europa possa acquisire “la stessa maturità raggiunta nel cinema e nei videogames”, superare la frammentazione della propria ricerca, identificare i musei virtuali del futuro e stimolare la competitività dell’industria nell’information and communication technology.