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L’ultimo saluto al tenente Romani

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Roma – (Adnkronos/Ign) – "La morte di Alessandro, un'altra via Crucis". Così inizia l'omelia di monsignor Vincenzo Pelvi, ordinario militare, nella basilica di Santa Maria degli Angeli a Roma in occasione dei funerali solenni per il tenente Alessandro Romani (promosso al grado di capitano), ucciso venerdì scorso in Afghanistan.
"Ancora un incontro di dolore e di lutto – ha esordito monsignor Pelvi – e la sofferenza del nostro Paese diventa più profonda". Poi nel corso dell'omelia monsignor Pelvi ha sottolineato: "Alessandro in Afghanistan voleva che gli ordigni non spegnessero più i sogni dei bambini, che le donne non fossero più sfigurate e lapidate, che gli uomini non fossero più legati su pali in attesa della morte, dinanzi agli occhi dei figli".
"Chi ha una ragione per vivere – aveva detto poco prima monsignor Pelvi – ha anche una ragione per morire. E' stato così per il nostro amato Alessandro, uomo delle forze speciali che non amava parlare di sé, mai in cerca di gloria, sempre convinto del coraggio di esserci". Per monsignor Pelvi "in questa basilica diventiamo alunni dinanzi alla sua bara, cattedra non sempre condivisa e riconosciuta". Una cattedra, ha detto ancora l'ordinario militare, "che non respinge i poveri e gli emarginati ma insegna ad accogliere i più deboli proprio i respinti, e li mette in cattedra". Per questo, ha proseguito, "questa bara rivestita dalla luce del nostro Tricolore, cattedra prestigiosa di vita e non di morte".
Questa mattina l'omaggio alla camera ardente allestita presso l'ospedale militare Celio di Roma. Poi, nel pomeriggio, le esequie, iniziate con l'ingresso del feretro, avvolto nel tricolore, nella basilica. Ad accoglierlo il lungo applauso della folla in piazza della Repubblica a Roma. Poi il saluto del picchetto d'onore interforze posto all'ingresso della basilica, l'urlo "Folgore!", e le note di "In pace per la pace", la marcia funebre di Fulvio Creux, suonate dalla banda dell'Esercito.
Ad accogliere il feretro del tenente Romani, le massime autorità di Stato e di governo e i vertici delle Forze armate. In testa, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, i presidenti dei due rami del Parlamento Renato Schifani e Gianfranco Fini, il ministro della Difesa Ignazio La Russa, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta, e, tra gli altri, i ministri Giorgia Meloni e Renato Brunetta.
All'interno della basilica, in prima fila davanti all'altare, tra i familiari, il padre e la madre del militare ucciso.

In rappresentanza delle forze armate sono presenti, fra gli altri, il capo di stato maggiore della Difesa, generale Vincenzo Camporini, e il capo di stato maggiore dell'Esercito, generale Giuseppe Valotto. Presenti anche, tra gli altri, il capo della Polizia Antonio Manganelli e il comandante generale dell'Arma dei carabinieri Luigi Gallitelli. Numerosa, all'interno della basilica, la rappresentanza di militari delle Forze armate mischiati a tanti cittadini comuni venuti a rendere l'ultimo saluto al tenente Romani.

Intanto, migliorano le condizioni del primo caporal maggiore Elio Rapisarda, ferito nello stesso agguato in cui ha perso la vita il tenente Romani. "E' in ottime condizioni di salute. La frattura al braccio destro è stata ridotta", ha detto il colonnello Roberto Bramati capo dipartimento del reparto di Medicina d'urgenza e portavoce dell'ospedale militare Celio.
Il caporale "si trova in Germania, a Ramstein – ha specificato il colonnello – dove verrà raggiunto da un volo dell'Esercito che porterà un nostro specialista e, se possibile, anche i parenti. Speriamo che nel giro di 48 ore possa essere trasferito in Italia".

Articlolo scritto da: Adnkronos