Arezzo – “La UnoAErre, simbolo della vecchia e grande imprenditoria aretina e mondiale è purtroppo oggi l'esempio della crisi economica aretina: è necessario fare anche l'impossibile per salvaguardare il settore orafo, l'occupazione e la professionalità dei sui addetti. Questa è la volontà e la speranza di un consigliere comunale che per anni è stato dipendente di questa azienda.
Pur rimanendo ferma la salvaguardia del settore orafo, la crisi della “Gori & Zucchi”, tanto per ricordare il vecchio marchio e i due nomi che hanno fatto grande l'industria aretina, evidenzia la mancanza che vi è stata della diversificazione industriale nel settore: la difesa dell'esistente, se pur doverosa, non è bastata ieri e non basterà domani .
Quello che è mancato di cui anche oggi necessita l'imprenditoria aretina è la diversificazione produttiva e commerciale, elemento già posto in discussione in consiglio comunale. Troppo spesso il settore orafo si è limitato ad una stretta difesa dell'esistente.
L'importanza della diversificazione la troviamo nella stessa possibilità di soluzione della salvezza dell'azienda UnoAErre e viene dall' imprenditoria aretina e da un nome come quello di Squarcialupi che, un tempo della UnoAErre, seppe trovare spazi al servizio del settore orafo e non solo: spazi che oggi devono essere ampliati verso altri settori produttivi in un rapporto sempre più forte con aree, idee innovative e tecnologie avanzate.
Sono fiducioso che da qui si possa ricostruire l'operatività di questa storica azienda e che si possa riscrivere una nuova pagina di salvaguardia e di rinnovamento produttivo per far uscire l'economia aretina dalla crisi attuale”.