Home Nazionale La marea nera minaccia anche pellicani, sterne, gabbiani e pesci

La marea nera minaccia anche pellicani, sterne, gabbiani e pesci

0
La marea nera minaccia anche pellicani, sterne, gabbiani e pesci

ROMA – Decine di specie di uccelli nidificanti e migratrici sono a grave rischio a causa della macchia di petrolio che sta per raggiungere alcune isole del Golfo del Messico e le coste della Lousiana e del Missisipi. E' l'allarme lanciato dalla Lipu e BirdLife International, che sta monitorando col partner Audubon (BirdLife in Usa) la situazione di alcune tra le più importanti aree di presenza per gli uccelli selvatici, in un momento estremamente delicato della vita biologica degli uccelli come quella della riproduzione.
Le aree ornitologiche più interessate dall'ondata nera, come spiega una nota, sono quelle delle isole Chandeleur, i litorali del Golfo del Messico in Lousiana e Missisipi, le riserve naturali nazionali del delta del Missisipi. Le specie più vulnerabili sono quelle che nidificano nei pressi della costa o nelle zone umide, come il pellicano bruno, che era appena stato escluso dalla lista statunitense delle specie minacciate di estinzione, diverse sterne, gabbiani, ma anche aironi, ibis, anatre e altre specie come la schiribilla nera americana e il passero delle coste.
A forte rischio anche gli uccelli marini pelagici, che passano larga parte della loro vita nel mare, tra i quali si segnala la fregata magnifica. Allarme anche per gli uccelli migratori come pivieri e piovanelli, che si fermano in gran numero sulle spiagge e sulle isole per riposarsi durante il lungo viaggio che li porta dai luoghi di svernamento in Sudamerica alle aree di nidificazione a Nord nelle foreste boreali e nella tundra artica.
In Florida l'associazione Audobon sta reclutando volontari e predisponendo il suo Centro per gli uccelli rapaci per le operazioni di pulizia e riabilitazione degli uccelli colpiti dal petrolio. ''Per gli uccelli è il momento peggiore – ha affermato Melanie Driscoll, Direttore dell'Audobon – la nidificazione è già iniziata ed essi sono particolarmente vulnerabili in molti dei luoghi sulla costa dove il petrolio potrebbe arrivare. Gli sforzi in atto per fermare l'onda nera sono eroici, ma potrebbero non essere sufficienti. Ci stiamo preparando al peggio, inclusa una vera catastrofe per gli uccelli''.