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La proposta delle guide turistiche: Arezzo patrimonio dell’umanità

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La proposta delle guide turistiche: Arezzo patrimonio dell’umanità

AREZZO – Nessuna località della provincia di Arezzo è Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Ovvero nessuna, né il capoluogo né centri famosi come La Verna, Cortona o Anghiari, possono fregiarsi del titolo ideato dall’Unesco (l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura) per identificare i luoghi o i monumenti più importanti da preservare e promuovere.

A porre la questione è il Centro Guide di Arezzo e provincia. “Ad oggi – dice la presidente Adina Persano – nella lista dei beni considerati Patrimonio dell’Umanità stilata dall’Unesco esistono soltanto sei siti toscani: i centri storici di Siena, Firenze e Pisa, l’intera Val d’Orcia e perfino piccole località come Pienza e San Gimignano. La provincia di Arezzo non compare affatto, neppure per singole opere come gli affreschi di Piero della Francesca nella chiesa di San Francesco o per singoli siti come la Casa Museo Vasari”.

Secondo le guide aretine, l’inserimento nella lista di alcuni siti rappresenterebbe una svolta profonda sul piano dell’immagine e della promozione, nonché dal punto di vista della tutela dei monumenti, dal momento che l’Unesco ha a disposizione un fondo speciale per il restauro e la conservazione dei beni a rischio. “Per fortuna il nostro patrimonio artistico e culturale è già oggetto di attenzione e cura da parte della Soprintendenza, delle amministrazioni pubbliche e di altri enti – sottolinea la Persano – ma sarebbe interessante valutare le ricadute promozionali dell’inserimento di alcune località nell’elenco dell’Unesco”.

Per essere inclusi nel Patrimonio Universale occorre soddisfare alcuni criteri e passare al vaglio della Commissione Unesco. “Non è così facile stabilire le regole per cui un tesoro culturale o naturale debba avere un eccezionale valore universale – precisa la presidente – nel caso dei monumenti culturali, per esempio, possono essere capolavori del genio creativo oppure essere associati ad idee e pensieri di significato universale o ancora essere una testimonianza d’eccezione di una certa tradizione culturale”.

“Noi siamo convinti che molti luoghi o singoli monumenti della nostra provincia abbiano tutte le carte in regola per diventare Patrimonio dell’Umanità. Sarà perché non ci stanchiamo mai di vedere la meraviglia sui volti dei turisti che accompagniamo in giro per il territorio. Nessun sentimentalismo, però: la ricerca di bellezza e felicità è il motore principale del turismo”. Allora, forse, essere considerati una delle “bellezze universali” con tanto di “patente Unesco” potrebbe dare una spinta all’economia del turismo locale. “Più che una proposta – conclude la presidente delle guide aretine – la nostra è una sfida che lanciamo e che, siamo certi, raccoglieranno le istituzioni aretine e quanti hanno a cuore il riconoscimento del valore universale dell’arte”.