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La Provincia non approva il bilancio entro il 31 dicembre 2010

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La Provincia non approva il bilancio entro il 31 dicembre 2010

Arezzo – A differenza di quanto avvenuto negli anni scorsi, la Provincia di Arezzo non approva il proprio bilancio di previsione del 2011 entro la fine del 2010, andando così in esercizio provvisorio. Ad annunciarlo al consiglio provinciale è stato il Presidente Roberto Vasai: "non avrei mai immaginato di trovarmi nell'impossibilità di chiudere il bilancio a causa dei tagli di entità davvero imprevedibile da parte del Governo e, anche, della Regione – ha esordito Vasai. Ad oggi vediamo infatti azzerate tutte quelle che definiamo le risorse libere del bilancio con le quali vengono finanziate la grandissima parte delle nostre attività, con grave ripercussione anche sui cittadini in termini di servizi. Al di là delle spese fisse costituite da un personale che abbiamo aumentato in questi anni in conseguenza anche delle deleghe regionali, dalle rate dei mutui e da tutte le spese di funzionamento dell'ente, lo scorso anno le nostre risorse libere ammontavano a oltre sette milioni di euro, mentre quest'anno tra i tagli del Governo, quelli della Regione e i minori introiti derivati dalle entrate proprie si ridurrebbero a zero. Per capire le conseguenze di questo faccio solo due esempi concreti, il fatto che nel 2011 sarebbe impossibile sostenere i costi di questi giorni per l'emergenza neve e l'interruzione dei contratti in essere con la società Ar-Tel, che costringerà la società ad interrompere una serie di incarichi professionali penalizzando persone che sono cresciute con noi in questi anni e che ci hanno fornito un contributo preziosissimo. Ci auguriamo che in questi giorni dalla Regione arrivino segnali che ci mettano nelle condizioni di ripristinare questi contratti, ma ad oggi non potevamo fare diversamente pena il rischio del dissesto dell'ente. Siamo, insomma, in un clima di manifesta incertezza e di sfiducia da parte dello Stato nei confronti delle amministrazioni locali. La Provincia di Arezzo in questi anni è stata chiamata a fare la sua parte, e noi l'abbiamo fatta diminuendo Assessori e dirigenti, ma è anche importante ricordare la capacità di attivare investimenti senza precedenti in questo territorio negli ultimi dieci anni, senza contributi statali e senza aumenti della pressione fiscale. Ci viene tolto ogni spazio di azione, invece di garantire sempre più autonomia in nome di quel federalismo del quale tanto si parla ma i cui effetti di certo non si vedono. Così si rischia di cancellare il lavoro di anni, nei quali la Provincia aveva saputo interpretare al meglio il ruolo assegnatogli con l'attribuzione di nuove competenze e deleghe. Abbiamo la consapevolezza che il raggiungimento dei nostri obiettivi dipende sempre di più da scelte che si fanno in altri luoghi e che non tengono conto di quanto il nostro lavoro sia stato importante per i cittadini del nostro territorio. Per sottolineare ancora l'assurdità di questa situazione ricordo infine che solo pochi mesi fa abbiamo ottenuto le conferme del Rating e della certificazione di qualità, e nonostante questo oggi siamo spinti sull'orlo del dissesto", ha concluso il Presidente della Provincia. Il dibattito è stato aperto dal capogruppo dell'Udc Simone Palazzo che ha parlato di "un ente è colpito al cuore che non può amministrare al meglio, con un danno per i cittadini. Abbiamo più volte dato la nostra disponibilità a lavorare insieme per cercare di capovolgere questa situazione, senza fare populismo che sarebbe per noi facile perché siamo all'opposizione sia in Parlamento che in consiglio regionale. Confermo oggi questa disponibilità chiedendo solo di evitare di lamentarsi e basta, avanzando invece tutti insieme proposte con un maggior coinvolgimento dei consiglieri di minoranza. Annuncio quindi sulle votazioni di bilancio il nostro atteggiamento di astensione", ha concluso Palazzo, mentre il consigliere del Pd Mauro Cantelli ha manifestato "sostegno pieno al Presidente e alla Giunta, senza se e senza ma, perché in situazioni come queste bisogna fare squadra. Anche da questa vicenda emerge la necessità di una svolta radicale a livello nazionale, perché ridurre gli enti locali in queste condizioni è un segno di miopia istituzionale gravissima. Affermo però anche che non è certo accentrando tutto su Firenze che si ottengono risparmio e efficienza e che non accetto l'idea di un uomo solo al comando, sia esso Berlusconi o Rossi". Il capogruppo della FdS Alfio Nicotra ha affermato che "la comunicazione del Presidente fotografa una situazione drammatica a causa non solo di una politica dei tagli, ma anche di un federalismo che mostra il suo vero volto ed il suo criterio ispiratore, che è proprio l'accentramento a livello regionale. Su questo è opportuno aprire una riflessione, stiamo entrando in un imbuto nel quale gli enti locali saranno semplici gabellieri per conto del governo nazionale. Siamo un'opposizione responsabile, e daremo il nostro sostegno qualora ci fosse chiesto un contributo nella costruzione della politiche di bilancio con la convinzione che si debbano dare risposte alle parti più deboli della società", ha concluso Nicotra. Il vice capogruppo del Pdl Vittorio Mazzoni ha invece affermato che "la situazione economica è questa e non si possono scaricare sugli altri le difficoltà. Occorre andare avanti con tenacia, riconoscendo anche i propri limiti", mentre per il consigliere del Pd Simone Pellegrini "vi sono stati dei tagli ingiustificati da parte del Governo nazionale, in presenza di un patto di stabilità che già avevamo denunciato più volte come vessatorio. Qui non ci sono sprechi, e quindi non c'era niente da tagliare, mentre si stanno impoverendo gli enti che sono i primi a dare risposte reali ai cittadini". Il capogruppo di SeL Alessandra Landucci ha infine ricordato come il suo gruppo "abbia sempre dimostrato lealtà e senso di responsabilità, ed anche in questa situazione non ci tiriamo certo indietro. Siamo di fronte a politiche errate sia da parte del Governo che dalla Regione, che opera con lo stesso metodo di tagli indiscriminati, e saremo al fianco del Presidente nelle iniziative che vorrà intraprendere". Chiudendo il dibattito il Presidente Vasai ha ringraziato tutti i consiglieri che sono intervenuti: "si è compresa la situazione nella quale versa non solo la Provincia di Arezzo, ma che coinvolge altre cinque province a livello regionale. I tagli sono stati lineari ai trasferimenti e non si è tenuto conto delle differenze che ci sono tra le varie amministrazioni, penalizzando in particolare Arezzo, Grosseto, Siena e Pisa nelle quali i trasferimenti regionali sono maggiori. La sensazione che abbiamo avuto è che si voglia sostituire al centralismo nazionale un neo centralismo regionale, che sarebbe un passo indietro rispetto a quanto fatto in questi anni. E' mancato il senso di solidarietà tra tutte le istituzioni e questo mi amareggia profondamente. Non ci arrendiamo, comunque, e non siamo disponibili a compromettere tutto quello che di buono è stato fatto negli anni in questo territorio", ha concluso Roberto Vasai. Nella successiva votazione, relativa all'esercizio provvisorio, si sono registrati 17 voti favorevoli, quelli della maggioranza e del capogruppo della FdS Alfio Nicotra che ha comunque riconfermato la collocazione del gruppo all'opposizione, e 5 astensioni di Pdl e Udc.