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‘La Tribù dei Nasi Rossi’ festeggia 10anni di attività

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‘La Tribù dei Nasi Rossi’ festeggia 10anni di attività

AREZZO – I clown-dottori festeggiano 10 anni! Un camice non proprio bianco, cappelli strani, colori ovunque e sempre, di rigore, un naso rosso! Sono La dott.ssa Tulim, la dott.ssa Bacinella, la dott.ssa Cipicchia, il dott. Otiz, la dott.ssa Arcobaleno, la dott.ssa Iaia e la dott.ssa Coccinella. Entrano nel reparto della Pediatria dell’Ospedale S. Donato di Arezzo in punta di “piedoni”, aprono grandi valigie e poi, con punture di cioccolato, assieme ad aiutanti tutti rossi dalla vergogna e magie, portano sorrisi e provano a scacciare noia e paura dai piccoli ricoverati.

L’Associazione “La Tribù dei Nasi Rossi Onlus” è presente nelle corsie della Pediatria dell’Ospedale S. Donato dal 2000. Nata all'interno dell’AVO, si costituisce Associazione con proprio statuto nel 2007 rimanendo comunque affiliata all’Associazione Volontari Ospedalieri. E’ formata da volontari di ogni età, che ricevono una formazione specifica per operare in un ambiente difficile e complesso come quello ospedaliero. Si adoperano per rendere migliore la qualità della degenza dei bambini ricoverati, sostengono i familiari dei degenti e facilitano le cure in una sorta di affiancamento dello staff medico e paramedico.

Da sempre la medicina si concentra solo sulla parte malata del bambino: il clown-dottore, invece, si preoccupa di valorizzare la parte sana dei piccoli pazienti. I clown-dottori non fanno diagnosi, così come non compilano cartelle cliniche, ma entrano in relazione con il bambino nella sua totalità. Attraverso la comicità si sdrammatizzano così i trattamenti medici e si riduce la paura e l’ansia che sono associate alla degenza. Aiutano i genitori e l’èquipe medica a prendere coscienza che una persona non si riduce alla sua malattia; permettendo così al bambino di poter decidere se compiere un gesto semplice come ridere o non ridere. Ciò che i clown offrono è dunque una diversa visione delle cose.

La "gelotologia" è la disciplina che studia in modo sistematico l’attività del ridere come rimedio psicofisico. La comico-terapia, infatti, può avere effetti straordinari sui pazienti. Ne è un esempio il caso specifico di una biopsia ossea eseguita nell’anno 2002 al Mayer di Firenze su Edlira, una bambina albanese di 11 anni, per la quale è stata utilizzata soltanto un’anestesia locale; la bambina distratta dai giochi di due “clown-dottori” ha resistito senza problemi al lungo e doloroso intervento, sostenuta da una spruzzata di gas esilarante. “Diminuendo lo stress da paura e da sofferenza – spiega il Professore Mario Farnè, docente di Psicologia medica all’Università di Bologna – si riduce notevolmente anche il bisogno dei farmaci. I dati parlano di una riduzione del 50% circa della degenza e di un 20% dell’uso di anestetici.”

Si usa il termine perché, pur indossando il camice alla stregua dei suoi colleghi medici, al cui operato è complementare, il clown-dottore si prefigura anche come elemento antitetico, incarnando marcatamente, agli occhi del degente e della sua famiglia, il ruolo di anti-medico, ovvero dell’alter ego buffone e pasticcione di un autorità imposta per motivi contingenti. La valenza terapeutica del clown-dottore è difatti duplice e si concretizza nell’unica opportunità di scelta offerta al bambino ospedalizzato e alla sua famiglia, che possono accettare di buon grado le istrionerie o, di contro, rifiutarle senza timori reverenziali. A differenza dello staff medico, che segue un orario di visita ben preciso e dettagliato, il clown-dottore entra nella stanza del bambino solo se invitato dal bambino stesso, senza alcuna costrizione. Questa unica possibilità di rifiuto dà al bambino ospedalizzato la forza e l’opportunità di scaricare le sue paure, le sue tensioni e le sue frustrazioni.

La Tribù dei Nasi Rossi fa parte dal 2008 della Federazione Nazionale Clown-Dottori; è stata presente nell’ultimo anno in 2 missioni umanitarie: Abruzzo e Palestina (Baby Care Hospital di Betlemme). Collabora ormai da anni con il Centro Falciai; il reparto di Neonatologia; il Comitato Donazione Organi; la Confartigianato.

L’Associazione si occupa di portare avanti anche la ricerca scientifica sugli effetti benefici della risata. Coinvolta in convegni organizzati dalla USL 8, da un anno è impegnata in una ricerca all’interno di un progetto in collaborazione con l’A.TRA.C.TO (Associazione Traumi Cranici Toscani) e Areamista (Associazione culturale di improvvisazione teatrale) dove sperimenta tecniche di clownerie e improvvisazione nella riabilitazione di deficit cognitivi conseguenti a gravi cerebrolesioni acquisite.