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Le pagelle del Sant’Anna alle aziende sanitarie toscane

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Le pagelle del Sant’Anna alle aziende sanitarie toscane

Buono il risultato della Usl di Arezzo, in netto miglioramento rispetto al 2008. Bene nei ricoveri ospedalieri, nei tempi di attesa e nella prevenzione. Tra le criticità, pronto soccorso, spesa farmaceutica territoriale e gestione del rischio clinico.

AREZZO – Migliorano le prestazioni della Asl aretina. Ad affermarlo è il quarto rapporto del MES, il Laboratorio di Ricerca e Formazione della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa, incaricato dalla Regione Toscana di tenere sotto controllo le performances delle aziende sanitarie ed ospedaliere. Una valutazione che viene effettuata sulla base di 130 indicatori classificati in sei dimensioni di valutazione, corrispondenti ai vari settori di attività. Il tutto è sintetizzato graficamente con l'immagine di un bersaglio in cui figurano 5 fasce colorate, corrispondenti ad altrettanti indici di valutazione: si va dal rosso (punteggi peggiori) al verde scuro (punteggi migliori), passando attraverso punteggi intermedi rappresentati dall'arancio (scarsi), giallo (medi), verdino (buoni).

Un bersaglio che per quanto riguarda l'azienda aretina vede molte frecce puntate verso il centro, in prevalenza nei colori verde scuro, verde chiaro e qualche giallo. Ma non mancano anche alcune criticità.

"Un risultato nel complesso positivo – ha detto il direttore generale Desideri. I dati ci rappresentano un sistema sanitario locale di buon livello, sia in rapporto ai risultati delle altre aziende toscane, sia rispetto a quelli nazionali. Un sistema che dimostra una buona capacità di tenuta e che è alla ricerca di un miglioramento continuo. Allo stesso tempo – ha proseguito il DG – non dobbiamo nasconderci che il rapporto presentato in questi giorni dall'assessore Scaramuccia, ha evidenziato anche settori in cui dobbiamo sicuramente fare di più e meglio. Naturalmente, su alcuni di questi siamo già al lavoro".

Vediamo i dati. Tra gli indicatori di eccellenza della nostra azienda troviamo la degenza media dei ricoveri, cioè il tempo medio trascorso in ospedale. Sempre in tema di ricovero, il Mes giudica positivamente i percorsi di pre-ospedalizzazione, cioè il tempo necessario per gli accertamenti da effettuare prima di un intervento chirurgico. Ad Arezzo, questo percorso si esaurisce in meno di un giorno, spesso nella stessa mattina dell'intervento.
Tempi di attesa: quelli aretini sono i migliori registrati in Toscana per le visite specialistiche e diagnostiche (rx e eco) da effettuarsi entro i 15 e 30 giorni (in almeno un punto di erogazione a livello aziendale). Ottime anche le percentuali di copertura antinfluenzale raggiunte tra la popolazione a rischio e l'adesione agli screening oncologici. Su quello per il colon retto, in particolare, Arezzo fa registrare la migliore performance a livello regionale. Nei servizi territoriali, buoni voti nella gestione delle patologie croniche e nei percorsi di integrazione ospedale-territorio. Infine, buono anche il giudizio espresso direttamente dai cittadini sui propri medici di medicina generale e sui pediatri.

Passando alle note dolenti, tra le principali criticità rilevate dal Mes troviamo le attese al pronto soccorso, con particolare riferimento al comfort delle sale di attesa ed alla chiarezza delle informazioni, comprese quelle alla dimissione. Una criticità in parte conosciuta dai vertici aziendali e nei cui confronti la Usl aveva cercato di correre ai ripari nel corso del 2009: dall'introduzione delle hostess all'accoglienza, al restyling di alcune sale di attesa e della segnaletica, dalla distribuzione di bevande e giornali, alla formazione del personale. "Il persistere di questa criticità – ha detto Desideri – deve farci riflettere ed essere di ulteriore stimolo a fare meglio verificando con maggiore attenzione l'efficacia delle azioni di miglioramento che mettiamo in atto".
Altro punto dolente è rappresentato dalla spesa farmaceutica territoriale: qui Arezzo registra un costo pro-capite superiore alla media regionale (212 €), anche se in calo rispetto al 2008, di 223 euro per abitante.
Sicuramente da migliorare anche la gestione rischio clinico, dove si registra un aumento delle richieste di risarcimento danni ed un insufficiente ricorso agli strumenti di controllo e verifica.