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L’omaggio della diocesi al patrono San Donato

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AREZZO – La diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro rende omaggio al patrono san Donato, l’«apostolo della Tuscia» che con la sua opera di annuncio del Vangelo ha convertito questo angolo di Toscana. Il vescovo martire sarà al centro di due giorni di celebrazioni che l’arcivescovo Riccardo Fontana ha messo a punto in prima persona imprimendo un nuovo sigillo in cui la tradizione si coniuga con alcuni cambiamenti introdotti rispetto gli anni scorsi.

Il programma per la solennità del patrono della diocesi e della città di Arezzo si aprirà venerdì 6 agosto alle 18 con la celebrazione dei primi Vespri solenni nella Cattedrale di Arezzo presieduti dal vescovo emerito di Fiesole Luciano Giovannetti. Alle 21, sempre in Duomo, avverrà l’offerta dei ceri votivi che saranno donati dalle amministrazioni locali. L’arcivescovo ha invitato i sindaci dei 34 Comuni dell’Aretino insieme alle autorità civili e militari. «Da qualche anno – ha scritto Fontana ai primi cittadini – si è ripristinato l’uso antico che le amministrazioni comunali del territorio aretino si facciano presenti in Cattedrale per la festa di san Donato e abbiano la possibilità di offrire un cero votivo al patrono, secondo l’uso medievale. Sono personalmente convinto che vadano promosse tutte le iniziative che aggregano e fanno unità, specialmente nell’ambito della felice collaborazione tra la Chiesa e le autorità civili elette dal popolo». Alla cerimonia dell’offerta dei ceri che il presule definisce un «atto comune in omaggio alla nostra tradizione» saranno presenti anche i musici, gli sbandieratori, i rettori e i figuranti dei quartieri della Giostra del saracino di Arezzo. Al termine si svolgerà in forma privata un «open house» nei giardini del Vescovado per salutare le autorità intervenute. Resta immutata l’usanza del Comune di Arezzo di regalare alla città uno spettacolo di fuochi artificiali dai giardini della Fortezza.

Altra novità introdotta per la festa 2010 è l’«Officium Sancti Donati I» che comincerà alle 23.30 nella Cattedrale. Il coro aretino «Vox Cordis» diretto da Lorenzo Donati eseguirà l’«Officium» secondo i testi e le melodie composte nel 1032 e recentemente rimessi in luce da studi specialistici effettuati dai maggiori musicologi esperti della produzione musicale medioevale. Sarà quella della notte tra il 6 e il 7 agosto la prima ripresentazione moderna del celeberrimo testo nella Cattedrale aretina.

Sabato 7 agosto, memoria liturgica di san Donato, è previsto alle 8 il canto delle Lodi, mentre alle 10 sarà celebrata l’Ora Terza. Momento centrale sarà la Messa solenne delle 10.30, in Duomo, presieduta dall’arcivescovo e concelebrata dai sacerdoti della diocesi. Ai presbiteri Fontana ha scritto una lettera personale in cui sottolinea che «la festa del patrono è come una festa di famiglia» e invoca l’intercessione del «patrono che fu vescovo di questa amata nostra Chiesa» perché «ci ottenga dal Signore il dono di nuove vocazioni all’ordine presbiterale».

Ultimo appuntamento in programma è quello delle 18 quando saranno celebrati i Vespri e la Messa nella Pieve di Santa Maria. Infatti la chiesa che si affaccia sul Corso di Arezzo custodisce il prezioso reliquiario del patrono. Il martirologio vuole che il 7 agosto del 304 Donato, secondo vescovo della giovane comunità cristiana aretina e instancabile evangelizzatore del vasto territorio del municipio romano di Arezzo, morisse martire nel corso della persecuzione contro i cristiani voluta dall’imperatore Diocleziano. Recenti studi hanno dimostrato come l’elezione episcopale di Donato, datata attorno al 285, coincise con la completa cristianizzazione di Arezzo, che si concluse nel V secolo.