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Loghi suonerie e quiz tv fasulli

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Loghi suonerie e quiz tv fasulli

FIRENZE – Firenze, 28 gennaio 2010. Loghi e suonerie per cellulari, un business inimmaginabile fino ad un decennio fa. Prodotti immateriali di contorno al settore della telefonia mobile; un comparto, pero', che sempre piu' si caratterizza per essere direttamente o indirettamente fonte di raggiri, truffe e inganni, ai danni soprattutto di adolescenti e anziani.
Basta leggere il bollettino Antitrust (1), su cui vengono pubblicati i provvedimenti (di solito di condanna) in merito ad abusi (pubblicita' ingannevoli e pratiche commerciali scorrette) commessi da soggetti piu' o meno prestigiosi. Solo nell'ultimo numero (2), l'1-2010, di provvedimenti che riguardano loghi e suonerie ce ne sono due.

Televendita mascherata da quiz tv (3)
Il provvedimento n. 20627 sanziona 'Il Quizionario', trasmissione andata in onda nell'agosto 2009, una televendita di loghi e suonerie, mascherata da quiz televisivo. L'ennesimo episodio della saga, che vede protagonisti emittenti locali (anche se in passato non sono mancati i pseudo quiz proposti da Italia1 e LA7), insieme a societa' che 'organizzano' il giochino e ad assegnatari di numeri 899.
Il meccanismo e' sempre lo stesso: "telefonate per indovinare la parola piu' lunga o il titolo della canzoncina" (tutto facile facile), peccato che telefonando al numero 899 di turno, si ottiene solo un addebito in bolletta. Sempre uguali anche le conclusioni dell'Antitrust: condotta ingannevole. In quest'ultimo caso sono coinvolte Canale Italia (recidiva), Tele A di Abbaneo Alfredo spa, Linkk srl e Multi Services Enterprise Spa. Intanto, sempre su Canale Italia, in dicembre e' andato in onda un'altra trasmissione, Quiz-mania, modalita' analoghe e gia' denunciata all'Antitrust.

Lo spot ingannevole: gioca con noi, e invece ti abboni (4)
Il provvedimento n. 20626, invece, condanna Tim-Telecom Italia, Vodafone, Wind, H3g, Neomobile. Soggetti gia' sanzionati piu' volte dall'Autorita', ma che continuano a fare soldi grazie a meccanismi di comunicazione furbi, studiati a tavolino per massimizzare i guadagni che si ottengono, tarando le pubblicita' e la comunicazione in genere verso adolescenti e persone anziane: i soggetti piu' indifesi e abbindolabili. In questo caso, un finto gioco (il messaggio sembra promuovere un servizio per localizzare utenze mobili) che nascondeva un reale abbonamento a pagamento per scaricare da cellulari i soliti loghi e suonerie. Le numerazioni utilizzate, in questo caso sono i 48xxx.

Visto il ripetersi delle trasmissioni e degli spot ingannevoli, che coinvolgono gli stessi soggetti, non e' azzardato ipotizzare un'associazione a delinquere. Ma al di la' dei risvolti penali, ci chiediamo il perche' non ci sia una sollevazione dal mondo politico e non solo rispetto a questi abusi. Rispetto ad altri 'pericoli sociali' si costruiscono addirittura campagne elettorali, al fine di demonizzare il 'nemico' che terrorizza i cittadini. Una sorta di 'fabbrica della paura' che gonfia i fenomeni strumentalmente (zingari e clandestini responsabili di tutte le nostre insicurezze).
Invece nulla o quasi nei confronti di furbi in doppio petto. Eppure sarebbe molto popolare il politico che riuscisse ad incardinare una campagna contro questa feccia che approfitta dell'ingenuita' di vecchiette e bambini, per svuotargli il salvadanaio.