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Marea nera, Bbc: operaio comunicò falla in sicurezza prima del danno

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Marea nera, Bbc: operaio comunicò falla in sicurezza prima del danno

LONDRA – Un operaio della Deepwater Horizon riportò ai suoi superiori della Bp l'esistenza di problemi nel sistema di sicurezza della piattaforma alcune settimane prima dell'esplosione che ha provocato la morte di 11 operai e la catastrofe ambientale nel Golfo del Messico. E' quanto riporta la Bbc che ha intervistato l'operaio, T.B., il quale afferma che la falla non fu aggiustata e, invece, fu spento il meccanismo difettoso. Quindi fu deciso di continuare le operazioni avvalendosi solo di un secondo sistema di sicurezza.
Al programma Panorama, in onda questa sera, B. ha spiegato che il sistema difettoso era il cosiddetto "blowout preventer" (Bop), meccanismo che impedisce le fughe di gas, e quindi le esplosioni, ed è naturalmente l'elemento più importante dei sistemi di sicurezza di una piattaforma. "Abbiamo notato una falla nel sistema e abbiamo informato gli uomini della compagnia – è il racconto di B. all'emittente britannica – loro hanno una stanza di controllo da dove possono spegnere il meccanismo ed accenderne un altro, così non devono fermare la produzione".
La Bp afferma che era la compagnia proprietaria della piattaforma, la Transocean, responsabile delle operazioni e della manutenzione di quel sistema di sicurezza. B. ha raccontato ancora che il suo supervisore inviò un e-mail sia ai responsabili della Bp che della Transocean per denunciare il problema. La Bbc ha poi intervistato il professor Tad Patzek, esperto di operazioni petrolifere dell'università del Texas, che ha definito "inaccettabile" la decisione di spegnere il sistema difettoso e di inserirne un secondo: "Di fronte a prove di malfunzionamento del blowout preventer, bisogna cercare di aggiustarlo con tutti i mezzi a disposizione".
Intanto, Tony Hayward, ceo della Bp, prepara una missione a Mosca per rassicurare il presidente russo Dmitry Medvedev sul fatto che il gigante petrolifero britannico non è sull'orlo del collasso per la sempre più drammatica fuoriuscita di petrolio nel Golfo del Messico. E' quanto riporta oggi il Financial Times specificando che il viaggio, per il quale comunque non è ancora stata fissata una data certa, avrebbe come obiettivo quello di restaurare la fiducia sulla tenuta della Bp in Russia, che è insieme agli Stati Uniti l'area più importante delle operazioni della compagnia petrolifera che estrae dai pozzi russi un barile su quattro del greggio prodotto.
La BP è azionista al 50% della russa TNK-BP e detiene l'1% della compagnia di stato Rosneft.

Articlolo scritto da: Adnkronos