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Mattesini: ‘Interrogazzione sui tagli alle pulizie nelle scuole’

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Mattesini: ‘Interrogazzione sui tagli alle pulizie nelle scuole’

AREZZO – Dichiarazione di Donella Mattesini: "Brutta la forma, pessima la sostanza. Il Ministero della Pubblica Istruzione ha inviato alle scuole, il 22 dicembre e cioè il giorno antecedente le vacanze di Natale, la comunicazione sulla riduzione del 25% per la spesa di appalti per le pulizie e sorveglianza a tutte le scuole di primo e secondo grado, a partire dal 1 gennaio 2010. Il taglio riguarda anche appalti in corso ed in scadenza tra giugno e dicembre 2010, contratti regolarmente sottoscritti ed attualmente in pieno vigore. Al di là delle motivazioni formali ma anch’esse interessanti in quanto il Ministero è ricorso ad un Regio Decreto del 1923, resta prioritaria la considerazione che questa scelta produrrà l’immediato licenziamento dei lavoratori delle ditte di appalto ed aumenteranno i carichi di lavoro del personale residuo delle stesse imprese nonché del personale collaboratore scolastico già quest’anno falcidiato dai tagli ed in attesa degli ulteriori tagli di organico già previsti. Molte delle ditte di appalto sono cooperative di tipo B che si occupano dell’inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati. Il personale interessato ha incarichi lavorativi che vanno da un minimo di 2 ad un massimo di 5 ore giornaliere ed è rappresentato in grande parte da donne. La decisione del taglio è stata unilateralmente assunta dal Ministro Gelmini senza alcun confronto con le parti sociali e pochi giorni dopo la dichiarazione in una trasmissione Rai che le scuole non avrebbero avuto riduzioni di personale. In realtà le sue scelte aggravano il processo di destrutturazione del sistema di istruzione pubblica tagliando risorse ed organici e renderà le scuole più insicure e sporche. Inoltre la perdita del posto di lavoro o della riduzione quasi totale dell’orario di lavoro, riguarda circa 4.000 persone di cui la gran parte donne e la scelta avviene in un momento come l’attuale in cui la crisi economica sta raggiungendo la sua massima ricaduta sui livelli occupazionali ed il Governo anziché sostenere l’occupazione , è causa esso stesso di perdita di occupazione.
Ho quindi chiesto ai Ministri del lavoro e della pubblica istruzione cosa intenda fare il Governo al fine di evitare che le circa 4.000 persone interessate dal provvedimento vedano ridursi quasi totalmente le loro ore di lavoro o non addirittura essere licenziate e di chiarire quanto la scelta del taglio del 25% aggiunta ai già previsti tagli del personale ATA, inciderà sui servizi scolastici erogati abbassando conseguentemente gli standard minimi di efficienza, igiene qualità delle scuole pubbliche”.