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Maurizio Vecchio al vertice di Artigiancredito di Arezzo

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Maurizio Vecchio al vertice di Artigiancredito di Arezzo

AREZZO – Nuovo Presidente del Comitato di filiale di Artigiancredito Toscano. E’ Maurizio Vecchio, dirigente provinciale di CNA. Accanto a lui altri due nuovi membri: Fabio Mascagni e Graziano Cipriani. Un rinnovamento nel segno della continuità dopo l’uscita dal Comitato del Presidente Paolo Selvolini e di Andrea Sereni ai quali Vecchio rivolge un sentito ringraziamento per l’ottimo lavoro fatto. “Un ringraziamento doveroso – sottolinea Vecchio – perché si sono trovati ad operare in un periodo estremamente difficile. E i problemi sono purtroppo destinati ad aumentare con il passaggio da Basilea 2 a Basilea 3”.
Artigiancredito Toscano rappresenta un punto di riferimento fondamentale per il sistema dell’artigianato e delle Pmi: riunisce 60.000 soci, di cui 6.000 nel sistema economico aretino. Nel 2009 ha erogato oltre 700 milioni di euro di finanziamenti, 101 dei quali sono andati ad imprese di Arezzo. Una quantità di risorse che è aumentata del 5% a livello regionale e del 10% a livello provinciale rispetto al 2008. L’analisi del credito erogato fa emergere un dato che riflette le difficoltà in cui si muovono da tempo le aziende aretine: solo il 10% delle richieste di finanziamento sono legate ad investimenti aziendali (ad es. acquisto macchinari o capannoni), la stragrande maggioranza riguarda interventi di ristrutturazioni finanziaria.
“In questa prima parte del 2010 – afferma Maurizio Vecchio – abbiamo registrato una lieve apertura del credito alle imprese. Una piccola boccata d’ossigeno che è però contenuta dalle regole di Basilea 2. I bilanci 2009 delle imprese, segnati dalla gravissimi crisi economica, renderanno ancora più problematico il ricorso al credito per le Pmi, soprattutto quelle sottocapitalizzate. In questa situazione è facile prevedere che le banche rafforzeranno ancor più che in passato la tendenza ad erogare finanziamenti solo in presenza dei Confidi, ovvero di garanzie aggiuntive rispetto a quelle convenzionali richieste alle aziende. Un’ulteriore preoccupazione deriva dalla revisione in corso che determinerà un nuovo sistema che già viene annunciato come Basilea 3. “Secondo previsioni autorevoli – afferma Vecchio – il mercato dei Confidi rischia di essere immediatamente ridotto del 20%. Verranno richiesti requisiti patrimoniali più stringenti e il richiesto aumento di capitale agli intermediari finanziari rischia di colpire sia i Confidi che le piccole imprese con un rating di livello medio. E questo in un momento in cui i fondi pubblici a disposizione dei consorzi si stanno assottigliando in rapporto alla crisi e alle manovre finanziarie del Governo”.