Arezzo, 30 ottobre 2010 – A seguito del comunicato stampa emanato dal Comune di Arezzo in data 30 ottobre si rettifica quanto segue:
(dal comunicato stampa emanato dal Comune di Arezzo): “Valenti ha proposto un programma da 1 milione e mezzo di euro, dei quali un terzo a rischio d’impresa, e il milione rimanente dovrebbe essere a carico del sistema economico aretino (per 500.00 euro) e delle istituzioni (Comune, Provincia, …) e quindi dei cittadini per altri 500.000 euro. Oltre a questo vengono chiesti servizi al Comune di notevole costo e non inferiori a 300.000 euro.”

Come da comunicato inviato in data 13 ottobre 2010 e come da progetto inviato al Comune di Arezzo nello stesso giorno su domanda del sindaco Giuseppe Fanfani, la richiesta della Fondazione Arezzo Wave Italia è così formulata:

– un terzo del budget totale del festival (che ammonta a 1 milione e mezzo di euro), ovvero 500.000 euro, risulta a carico della Fondazione come “rischio d’impresa” nel piano preventivo del Love Festival 2011;
– un terzo del budget, ovvero altri 500.000 euro, saranno raccolti con imprese di tipo privato;
– un terzo del budget, ovvero gli ultimi 500.000 euro, sono da ricercare nel pubblico, ma con un distinguo. E’ stato chiesto al Comune di Arezzo di spendere il proprio ruolo istituzionale per individuare partners del territorio (istituzionali e privati come Provincia di Arezzo, banche, associazioni di categoria etc..) disponibili ad investire per questo progetto per un totale di 250.000 euro. I restanti 250.000 si intendono a carico di Regione Toscana e di finanziamenti di tipo di europeo, i rapporti con entrambi questi due soggetti sono tenuti al momento direttamente dalla Fondazione Arezzo Wave Italia.

Risulta quindi evidente come il comunicato stampa del Comune di Arezzo, in quanto a impegno chiesto ai cittadini, sia errato.
“La verità su cosa sia richiesto ai cittadini e sulle cifre necessarie alla realizzazione del festival è una sola. Il Comune non può modificare con dichiarazioni quanto documentato dai progetti e comunicati inviati e resi noti dalla stampa locale.” Commenta Mauro Valenti, presidente dalla FAWI. “Per quanto riguarda i servizi le cifre indicate dal Comune di Arezzo ci paiono eccessive e andrebbero confrontate con le cifre spese ad esempio dal Comune di Livorno lo scorso anno. Ad ogni modo non garantire i servizi per lo svolgimento di una manifestazione significa abdicare da quello che è il ruolo istituzionale del Comune. Tutti argomenti di cui parlare in riunioni operative e non tramite testate giornalistiche.”