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Mercato immobiliare, qualcosa si muove in provincia di Arezzo

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Mercato immobiliare, qualcosa si muove in provincia di Arezzo

AREZZO – Qualcosa si muove nel mercato immobiliare aretino. Nei primi mesi del 2010 il settore è tornato a salire, seppure in maniera contenuta. Merito della diminuzione dei prezzi, ma anche del ritorno di un certo interesse ad investire nel mattone.

Lo conferma Roberto Torzini, presidente provinciale della Fimaa (Federazione Italiana Mediatori e Agenti d’Affari) – Confcommercio, l’associazione a cui fanno capo le oltre duecento agenzie immobiliari del territorio. “Rispetto al 2009 c’è più vivacità” spiega Torzini “ma si procede a sbalzi, non è ancora un viaggiare libero e deciso. E poi, l’andamento è differenziato per settori: ancora fermo quello legato agli immobili commerciali e produttivi, va meglio per il residenziale, dove adesso si riesce a trovare più facilmente un’intesa tra acquirente e venditore”.

Di questo e di altro si parlerà domani (mercoledì 30 giugno) dalle ore 15.30 durante il convegno degli agenti immobiliari organizzato presso la sede Confcommercio di Arezzo. Oltre a delineare lo scenario attuale del mercato, il convegno affronterà argomenti destinati a ridefinire nei prossimi anni la professione dell’agente immobiliare, come l’abolizione del ruolo, la direttiva Bolkenstein e le normative antiriciclaggio. Per l’occasione arriverà ad Arezzo anche il presidente nazionale di FIMAA – Confcommercio Valerio Angeletti

“Le stime nazionali quantificano la ripresa intorno al +4% – prosegue il presidente degli agenti aretini Roberto Torzini – le trattative spesso vanno in porto perchè chi vende si rende conto della situazione ed è più disponibile ad abbassare le pretese. Ma si sente la mancanza di una politica di incentivi che favorisca l’acquisto di immobili e l’accensione di mutui da parte, per esempio, delle giovani coppie”.

Secondo Torzini l’acquisto della prima casa è ancora proibitivo per i giovani se non sono supportati dai loro genitori. “A comprare oggi è chi vuole cambiare casa, di solito in nome dell’indipendenza: persone tra i quaranta e cinquanta anni, con una certa solidità economica, risparmi da parte ed un appartamento di proprietà da mettere in vendita. Tra i loro desideri ci sono immobili con ingresso indipendente, riscaldamento autonomo, un piccolo giardino. Anche in un contesto condominiale, avere piccoli spazi di autonomia è considerato un lusso”.

Tra gli acquirenti sono quasi spariti i cittadini extracomunitari, che in passato avevano contribuito a movimentare il mercato anche nelle vallate. Tra gli immobili più difficili da “piazzare”, le villette a schiera distribuite su 3 o 4 piani, un tempo sogno di molte famiglie. “Hanno metrature consistenti, oltre ai duecento metri quadrati, eccessive per le nuove esigenze”, spiega Torzini.

C’è poi il capitolo degli immobili di lusso, che non temono la crisi. “Ville d’epoca e case rurali di pregio continuano ad attirare il mercato straniero nel cortonese e in certe aree del Valdarno”. C’è, infine, una crescente sensibilità verso l’efficienza energetica di una costruzione: “alcuni sono disposti a pagare di più per avere immobili edificati secondo i nuovi criteri: coibentazione, insonorizzazione, risparmio energetico e idrico non sono più percepiti come inutili optional, ma come elementi importanti di vivibilità”.

Il mutuo continua ad essere lo scoglio più insormontabile per accedere al sogno di una casa, “ma negli ultimi mesi qualcosa sta cambiando anche fra le banche – dice Torzini – non che sia venuta meno la rigidità dei loro parametri, ma si avverte una maggiore apertura verso le istanze del mercato”. Che senza il sostegno delle banche difficilmente potrebbe decollare.