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‘Migranti: per le regole contro la demagogia del centrodestra’

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‘Migranti: per le regole contro la demagogia del centrodestra’

Arezzo – Dichiarazione di Marco Paolucci e Marco Tulli: «Leggiamo con stupore le dichiarazioni di Francesco Macrì sull’immigrazione, tema sul quale la politica del centrodestra sarebbe in linea con standard europei. Vogliamo ricordare non solo la legge Bossi-Fini e il “pacchetto Maroni” ma la vergogna dei centri di identificazione ed espulsione che sono una violazione del diritto e autentici lager per persone che non hanno commesso alcun reato. Proporremo a Macrì di visitarli insieme, se fosse possibile. Ma non lo è perché sono spesso occultati a chiunque, compresi deputati e stampa che non hanno accesso finanche per ispezioni e testimoniare le cose terribili che vi succedono.
L’attuale è il governo che ha dato campo libero a Gheddafi di mettere in campo una politica di morte contro gli immigrati. Una soluzione pilatesca che serve a lavare una coscienza sporca: siccome da europei non possiamo farlo direttamente, facciamo per interposta persona un lavoro incivile di persecuzione nel deserto libico a danno di disperati.
Siamo per le regole e non accettiamo critiche su questo punto: proprio per favorire la convivenza e fare di essa un valore. Chi favorisce invece l’illegalità è proprio questo esecutivo che con l’introduzione del reato di clandestinità sta ottenendo l’opposto di quanto sbandiera: da una parte offre a una imprenditoria malsana e malavitosa manodopera sfruttabile con ricatto, dall’altro agita lo spauracchio dell’immigrazione per prendere voti. Che peraltro vanno in una sola direzione: quella leghista.
L’assessore Cecchini sta seguendo gli aspetti legati alle macellazioni rituali con il massimo della sensibilità e attenzione ma è bene ricordarsi che anche se la legge italiana consente tali pratiche, le comunità islamiche stanno accettando di confrontarsi con le istituzione e le associazioni animaliste per trovare soluzioni rispettose di tutte le sensibilità. Piuttosto chiediamoci perché il governo Berlusconi non abbia fatto nulla rispetto a una legge che vige da 12 anni caratterizzati guarda caso, purtroppo, da vari governi presieduti dallo stesso personaggio.»