Firenze – «Tra la stazione fiorentina dell’Alta Velocità e la stazione di Firenze Santa Maria Novella i treni-navetta dovranno essere capienti, veloci e frequenti. Altrimenti, se servirà più tempo per arrivare da una stazione all’altra che da una città all’altra, per i pendolari sarebbe una presa in giro». Lo dichiara il Vicecapogruppo Vicario del Pdl Paolo Enrico Ammirati, componente della Commissione regionale VII (Trasporti) che proprio oggi si è occupata tra l’altro della questione Tav.

Ammirati è impegnato a fondo sulla fruibilità della nuova tratta veloce anche per i pendolari, soprattutto visto che da Arezzo i flussi quotidiani sono massicci e che, negli ultimi anni, proprio Arezzo è stata a più riprese penalizzata con tagli ai treni dei pendolari. Allora, secondo Ammirati, se Alta Velocità dev’essere che sia, ma funzionale: «Ad Arezzo abbiamo patito negli ultimi anni parecchi tagli al servizio ferroviario. Contavamo sull’Alta Velocità – riflette – ma ora che le ferrovie hanno deciso di sopprimere il progetto di people mover tra la nuova stazione Foster e la vecchia stazione centrale di Firenze per sostituirlo con un treno navetta le perplessità riaffiorano».

Sì perché, in assenza di collegamenti efficaci tra le due stazioni, il rischio è che ci voglia meno ad arrivare da Arezzo a Firenze che dalla Foster a Santa Maria Novella. Sarebbe un bel guaio: «Io – spiega Ammirati – intendo battermi per una soluzione che preveda un servizio spola con tempi di percorrenza tra 5 e 7 minuti, inclusa la fermata intermedia, e che abbia una frequenza il più possibile ravvicinata, in modo che si giunga a una capacità oraria di trasporto fra i 3.000 e i 5.000 passeggeri/ora. Parametri inferiori sarebbero una beffa. Ancora una volta sulla pelle dei pendolari».