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Movimenti turistici in provincia di Arezzo tra gennaio-maggio 2010

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Movimenti turistici in provincia di Arezzo tra gennaio-maggio 2010

AREZZO – Il Presidente della Provincia di Arezzo Roberto Vasai, il Direttore dell’Agenzia per il Turismo Fabrizio Raffaelli ed il Direttore del Centro Studi Turistici di Firenze Alessandro Tortelli hanno presentato i dati relativi al movimento turistico in provincia di Arezzo del 2010. Cifre che confermano le tendenze negative delle due stagioni precedenti, dimostrando come gli effetti della crisi non si siano ancora attenuati. Infatti, sebbene le statistiche elaborate siano ancora provvisorie e in attesa di convalida, le variazioni per i primi cinque mesi del 2010 risultano negative rispettivamente del 6,8% e del 6,9%. In termini assoluti la perdita della domanda può essere quantificata in quasi 9 mila arrivi e in oltre 20 mila pernottamenti trascorsi presso le strutture ricettive. Si tratta di flessioni riferite ad un periodo di medio-bassa stagione per il turismo aretino (nei primi cinque mesi dell’anno si concentrano generalmente il 25% delle presenze di tutto l’anno). Per avere un dato orientativo sull’andamento finale della stagione 2010 sarà pertanto necessario attendere le dinamiche dei mesi successivi. Le tendenze negative hanno caratterizzato sia la domanda italiana, prevalente in questo periodo, sia quella straniera. Dall’analisi mensile dei flussi emerge come il calo sia maturato soprattutto nel bimestre febbraio-marzo (-14 mila presenze). Negli altri mesi, la dinamica si è mantenuta negativa ma su livelli più contenuti. La contrazione della domanda nel corso dei primi cinque mesi del 2010 ha riguardato tutte le categorie alberghiere. Risultati migliori, anche se sempre negativi, si sono avuti per i quattro stelle e le basse categorie. Gli agriturismi, a fronte di un calo sostenuto di arrivi sono riusciti a contenere intorno ai due punti percentuali la diminuzione dei pernottamenti, mentre per le altre tipologie la tendenza è stata positiva. La durata media del soggiorno nei primi cinque mesi del 2010 si è mantenuta sui 2,3 giorni. Non ci sono state significative variazioni tra le singole componenti del turismo aretino. Con quasi 15 mila arrivi e oltre 30 mila presenze, la regione Lazio si conferma il primo mercato nazionale; segue la Lombardia, la Toscana e la Campania. Rispetto allo scorso anno, sono diminuite in maniera considerevole i flussi dei primi due segmenti, mentre sono cresciuti quelli interni regionali. Anche la Germania, con oltre 5 mila arrivi e 20 mila presenze, si conferma il primo mercato estero; seguono gli Stati Uniti e l’Olanda. Rispetto ai primi cinque mesi del 2009, si segnala un lieve rallentamento dei tedeschi, mentre è cresciuta la domanda sia degli statunitensi sia degli olandesi. Infine, sempre con riferimento ai primi cinque mesi sono state analizzate le variazioni dei flussi nelle diverse aree provinciali. Ad eccezione della città di Cortona, dove la domanda è cresciuta di circa due punti percentuali, negli altri ambiti territoriali il trend è stato negativo sia per gli arrivi sia per le presenze turistiche. In termini assoluti, le flessioni più significative sono state registrate nel Valdarno (-7 mila arrivi) e nella città di Arezzo (-5 mila arrivi). Notizie positive dalle previsioni per l’estate. Le prime stime sulle prenotazioni confermano una lieve ripresa del mercato turistico per le vacanze estive 2010. Certo i dati non sono eclatanti, ma almeno parlano di un recupero di oltre l’1% rispetto ai due mesi estivi (luglio e agosto) del 2009, grazie soprattutto alle richieste giunte dal mercato italiano, ma anche ad un lieve recupero dei mercati esteri. Dalla consueta indagine previsionale presso gli imprenditori della provincia emerge qualche segnale positivo per l’andamento dei mesi di luglio e agosto, con il volume delle prenotazioni proiettato a livelli migliori rispetto allo scorso anno. Ma al di là delle previsioni, è evidente che sui mercati si registra un aumento di chi ha ridotto il periodo di vacanza, mentre quelli che non hanno rinuciato alla vacanza riducono la spesa scegliendo servizi aggiuntivi "low cost", e di conseguenza riducono l’indotto del settore sul territorio. Le città-centri d'arte restano una delle mete preferite della provincia di Arezzo (+2%), con una forte propensione di scelta per le strutture alberghiere. Una sostanziale stabilità dovrebbero registrare le aree della campagna/collina e montagna. L’agriturismo e l’extralberghiero in generale dovrebbero attestarsi sugli stessi valori del 2009. Un maggior dinamismo delle prenotazioni è stato registrato per la città di Arezzo (+1,7%), mentre per il resto della provincia l’incremento stimato è inferiore al +1%. La domanda del periodo estivo sarà composta per circa il 60% da clientela straniera e per il restante da italiani. Per gli arrivi dall’estero gli intervistati segnalano un recupero delle prenotazioni del +0,8%, in particolare nei centri d’arte. La crescita riguarderebbe tutti i principali mercati, con una crescita più accentuata per gli americani, gli olandesi ed i francesi.