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Nasce il ‘Cantiere Beni Comuni – l’Arezzo che vogliamo’

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Nasce il ‘Cantiere Beni Comuni – l’Arezzo che vogliamo’

Arezzo – Venerdì prossimo 17 settembre alle h 17, al Centro di Aggregazione Sociale "Colle del Pionta" (via Masaccio presso Casina Rossa), si terrà l’assemblea pubblica di lancio del “Cantiere Beni Comuni – l’Arezzo che vogliamo” con la partecipazione del senatore Francesco Ferrante, della segreteria nazionale di Legambiente e responsabile Clima e Politiche energetiche del PD. L’iniziativa, promossa da Legambiente che ha presentato ieri alla stampa il Manifesto del Cantiere, nasce dalla volontà di offrire in prossimità delle prossime amministrative un ambito aperto di discussione e un progetto a una città in cui si intensificano segnali di declino economico e culturale, una città che ha perso posizioni anno dopo anno nelle classifiche sulla qualità di vita urbana.

“Il Cantiere sarà una palestra mobile di democrazia, che si muove nelle varie zone e periferie per tornare a discutere coi cittadini dei problemi che riguardano l’intera comunità aretina – dichiara Beppe Croce, presidente di Legambiente Arezzo – spazio che i partiti non sono più in grado di offrire.”

L’obiettivo del Cantiere è di organizzare nei prossimi mesi una serie di incontri su vari temi: dal rilancio dell’industria aretina, alle politiche energetiche, della casa, dei servizi sociali, dei programmi culturali. Probabilmente, dicono i promotori, da questo lavoro non emergeranno proposte rivoluzionarie. Alcune anzi saranno simili a cose che si dicono da vent’anni e che quasi tutti i partiti presenteranno nei loro programmi elettorali per le prossime amministrative. Ma le proposte del Cantiere intendono distinguersi per due aspetti:

1. una seria riflessione comune sugli ostacoli che finora hanno impedito la realizzazione di alcune azioni (ad es. la riapertura del Teatro Petrarca) e le condizioni di successo;
2. il metodo: il Cantiere non sarà un ulteriore programma elettorale, ma un ambito di discussione coi cittadini da cui nasca un’idea futura di Arezzo.

L’iniziativa del Cantiere ha ricevuto molte dichiarazioni di interesse tra cui quella della Caritas diocesana che ha proposto un’elaborazione comune sugli stili di vita urbani, che riguardi non solo le famiglie ma anche la pubblica amministrazione e le reti degli operatori commerciali.