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Non autosufficienza anziani: i rischi derivanti dal taglio dei fondi

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Non autosufficienza anziani: i rischi derivanti dal taglio dei fondi

AREZZO – La Conferenza dei Sindaci della zona sociosanitaria aretina (Arezzo, Capolona, Casiglion Fibocchi, Civitella in Val di Chiana, Monte San Savino, Subbiano) si è riunita in assemblea, alla quale hanno partecipato le rappresentanze della prefettura e dei sindacati pensionati Cgil, Cisl, Uil e Cupla, per discutere di un duplice aspetto: in primo luogo le tradizionali problematiche legate agli anziani che si trovano ad affrontare in solitudine i mesi estivi quando scattano alcune criticità legate alla sicurezza di questi cittadini, minacciata dal rischio di truffe e furti domestici, e alla loro debolezza “biologica” accentuata magari dall’assenza della rete socio-familiare.
Barbara Magi della Prefettura: “mettiamo in campo, come ogni anno, una stretta collaborazione interistituzionale fra la prefettura e gli enti locali per garantire vita serena e tranquilla agli anziani e impedire che questi diventino bersaglio di raggiri, come in effetti sono nella maggior parte dei casi riscontrati, ovvero oltre l’80% del totale”.
L’attenzione al benessere degli anziani e dei cittadini in generale ha fatto poi riferimento ai problemi sollevati dal ventilato taglio del contributo nazionale pubblico per la non autosufficienza.
Così si è espressa la Conferenza dei Sindaci, alla quale ha partecipato anche la vicepresidente della Provincia Mirella Ricci, tramite il suo presidente il Sindaco di Arezzo Giuseppe Fanfani e il vice Enrico Donati, assessore alle politiche sociali a Capolona: “intendiamo anticipare ai cittadini gli scenari futuri che una scelta del genere potrà comportare. Se per i prossimi mesi il fondo per la non autosufficienza non sparirà del tutto grazie alle disponibilità residue a livello di bilancio regionale, con il 2012 diventa davvero concreta la possibilità per le famiglie di vedersi decurtato il contributo per il pagamento di una collaboratrice familiare piuttosto che per le ore di assistenza domiciliare a favore di un congiunto non autosufficiente. Ovviamente ce la metteremo tutta, come amministratori locali, per sopperire a questi disagi. La Zona sociosanitaria aretina intende dunque fare chiarezza al di là delle appartenenze politiche dei singoli amministratori”.
Giuseppe Fanfani ha voluto aggiungere: “la situazione è preoccupante. Il quadro infatti è presto detto: la gente viene a chiedere servizi ai Comuni e se viene trascurata in questa sua istanza ce lo rinfaccia immediatamente. Invece, dobbiamo dire come stanno le cose e ne rivendichiamo con forza il diritto: ciascuno ha o avrà un anziano in casa, alcuni purtroppo vivono a contatto con persone in carrozzina. Ebbene, i tagli al fondo per la non autosufficienza sono incivili e ledono i valori di fondo della nostra cultura e la coesione dello Stato. Di fatto su 30.000 milioni di euro disponibili iscritti a bilancio del Comune di Arezzo, oltre la metà va al sociale ma per fare questo stiamo producendo uno sforzo enorme che altri soggetti e livelli di governo tendono a vanificare. Trovo inqualificabile che io sia costretto a scegliere fra chiudere un asilo o togliere i contributi alle famiglie che devono curare una madre malata di Alzheimer”.
“L’impegno è comunque quello di trovare risorse aggiuntive per tamponare queste enormi falle al normale principio di giustizia sociale”: così ha chiuso la vicepresidente della provincia Mirella Ricci.