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Obama sfida i repubblicani

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Obama sfida i repubblicani

WASHINGTON – Rafforzato dalla vittoria per la riforma sanitaria, il presidente americano Barack Obama ha scelto di mostrare i muscoli contro l'opposizione repubblicana e ha deciso 15 nomine in alti incarichi dell'amministrazione senza il via libera del Senato. Per farlo ha approfittato della chiusura pasquale del Congresso, secondo una strategia adottata dal suo predecessore George Bush.
Le nomine di alti esponenti dell'amministrazione devono essere confermate dal Senato, ma i senatori repubblicani hanno fatto in modo di bloccare la maggior parte delle procedure, lasciando centinaia di importanti incarichi scoperti. Secondo la Casa Bianca, i 15 nominati aspettavano in media la conferma da 214 giorni. In tutto vi sono 217 nomine in attesa del voto dei senatori. "Se i senatori repubblicani, pur di segnare punti politici, rifiutano di esecitare le loro responsabilita' -ha affermato Obama- devo agire nell'interesse del popolo americano… non posso permettere che la partigianeria politica intralci il funzionamento del governo".
Fra i 15 nominati c'è l'avvocato di Chicago Craig Becker, che entrerà a far parte del National Labor Relation Board, l'ente che dirime le controversie sul lavoro. I repubblicani avevano bloccato la sua nomina perché lo consideravano troppo vicino ai sindacati e avevano ammonito Obama a non servirsi delle vacanze pasquali per dargli l'incarico. Gli alti funzionari nominati durante i periodi di chiusura del Congresso sono considerati ad interim e rimangono in carica solo fino alla fine della legislatura, se nel frattempo il Senato non procede alla conferma. Bush, che pure aveva molti meno problemi di ostruzionismo da parte dei democratici, faceva uso di questo escamotage. Durante le vacanze estive del 2005 nominò ambasciatore all'Onu John Bolton, dopo che i democratici lo avevano contestato perché troppo conservatore e critico verso le Nazioni Unite. Bolton non fu mai confermato.