Home Cronaca Pacco-bomba, Dambruoso: antagonisti sempre attivi

Pacco-bomba, Dambruoso: antagonisti sempre attivi

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ROMA – "L'area dell'antagonismo in Italia non si è mai sopita, è sempre esistita, è gente che cambia obiettivi, quasi sempre antigovernativi". Così il magistrato Stefano Dambruoso, esperto di terrorismo internazionale, commenta l'episodio della lettera-bomba indirizzata alla Lega, così come gli altri gesti intimidatori verificatasi durante questi ultimi giorni di campagna elettorale, tra cui la lettera indirizzata al premier Berlusconi.
Il gesto contro la Lega, per Dambruoso, è evidentemente "legato alla legislazione anti immigrazione" e però, aggiunge, "non sembra avere le stesse caratteristiche della lettera indirizzata a Berlusconi". Si tratta, per il magistrato, di episodi già visti anche in passato "ma non sono accomunabili l'uno all'altro e sono gesti compiuti a prescindere dal periodo elettorale".
Ci sono collegamenti tra l'area antagonista italiana e organizzazioni estere? "Nel recente passato – spiega Dambruoso – l'area antagonista ha avuto contatti con la Spagna e con la Grecia". Proprio quest'ultimo paese, spiega ancora Dambruoso, a causa della crisi economica potrebbe rappresentare "un volano" per le aree dell'antagonismo europeo: "Gli analisti – rivela Dambruoso- mettono in guardia dal rischio che, a causa della grave crisi economica e delle politiche messe in atto dal governo, le reazioni dell'area antagonista greca possano costituire uno stimolo anche per altre organizzazioni in ambito europeo".
Secondo il premier Silvio Berlusconi, invece, le intimidazioni di questi giorni sono legate al periodo elettorale ed in particolare il pacco bomba destinato alla Lega. "Il clima è preoccupante ed è quello che è stato creato da una campagna elettorale che tutti sanno come si è sviluppata e quali argomenti siano stati messi in campo", ha detto il presidente, lasciando il seggio della scuola elementare 'Dante Alighieri' di via Scrosati a Milano dopo il voto per le regionali.

Articlolo scritto da: Adnkronos/Ign