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Ok alla relazione Tremonti su Federalismo

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ROMA – Il Consiglio dei Ministri ha approvato la relazione sui costi del federalismo presentata dal ministro dell'Economia Giulio Tremonti. "Un passo importante", secondo il ministro delle Riforme Umberto Bossi nella confernza stampa al termine del Cdm. Il federalismo fiscale inizia ''a partire dai Comuni'', dice Bossi. Adesso "si è trovata la via per avviare un processo della finanza propria dei Comuni''. Avranno, quindi, una loro finanza, spiega il ministro, attraverso ''tutte le tasse che riguardano immobili'' che saranno accorpate. ''Tante tasse che però i Comuni potrebbero anche semplificare per favorire il loro ciclo di contributi. Sarà una unica tassa che potranno decidere loro''.
E il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, assicura che la tassa unica sugli immobili, che i comuni potranno applicare nell'ambito del federalismo fiscale, non toccherà la prima casa. ''La prima casa resterà esente da ogni imposta'', ribadisce Tremonti. Dal ministro anche un'indicazione sulla cedolare secca per gli affitti: "E' nel nostro programma. E questo è il posto giusto per metterla dentro''.
Tra i giornalisti in conferenza stampa c'è chi chiede conto dell'assenza del ministro Aldo Brancher ma Tremonti è pronto a rispondere: "Il ministro per il Federalismo è il ministro Bossi". Poi dice che ''molto presto faremo il federalismo regionale'' e che ''tra luglio e settembre avremo i numeri di quelli che non saranno tagli ma risparmi'', derivanti dal federalismo fiscale. "Il costo c'è – spiega il ministro- se non si fa il federalismo, se si lascia fuori controllo questa finanza pubblica".
Una finanza pubblica di cui il titolare del dicastero di Via XX settembre offre una ricostruzione storica sulla sua natura e dalla quale emerge che è "un albero storto". Tutto ciò deriva da "quattro passaggi: la riforma fiscale Visentini, i decreti Stammati", con l'"applicazione del compromesso storico sintetizzata nella centralità del Parlamento", per cui "solo il Parlamento poteva decidere cosa tassare e sulla finanza pubblica", sicché il sistema era "più federale ai tempi del fascismo".
Gli altri due passaggi, spiega ancora Tremonti, sono stati la legge Bassanini del '97, "basata sulla logica del decentramento", e la riforma del titolo quinto della Costituzione del 2001 con il federalismo fiscale, che ha portato alla "sovrapposizione di due architetture diverse".

Articlolo scritto da: Adnkronos