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Olimpia Legnaia Firenze-Basket Aretina 85-56

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Olimpia Legnaia Firenze-Basket Aretina 85-56

Arezzo – Per parlare di questa pesante sconfitta è necessario partire da lontano, molto lontano nel tempo. Già nel 1827 Alessandro Manzoni sentì la necessità di andare a "sciacquare i panni in Arno" per toccare con mano quale fosse la lingua italiana e come sarebbe stato il caso di redarre la seconda stesura de "I Promessi Sposi". Dal 1827 di acqua sotto Ponte Vecchio ne è passata tanta e la tecnologia ci ha regalato anche la lavatrice, motivo per cui la Scuola Basket Arezzo è andata si a "sciacquare i panni in Arno" ma è tornata a casa centrifugata dai gigliati, che dall'inizio alla fine hanno imposto il loro ritmo. Fin dalle prime battute i ragazzi di Coach Traversi sono stati abilissimi nel punire le macchinose rotazioni degli amaranto permettendo a Temoka di prendere e segnare tiri semplici, così quando le attenzioni degli aretini hanno chiuso gli spazi nei pressi del canestro hanno scaldato le mani i vari Alpi, Masi e Lombardi. L'Olimpia Legnaia è riuscita a trovare i tiri che voleva prendere, a segnarli e nel contempo ad imporre in difesa un gioco fisico che ha sostanzialmente imbavagliato gli aretini, che non sono apparsi pronti a giocare una partita del genere dal punto di visto fisico, ma sopratutto mentale. Non che a Polverini e compagni sia mancato l'impegno, ma la mentalità di sicuro è venuta meno, a tale proposito c'è un episodio che è l'emblema della scialba prova degli aretini; a poco meno di sessanta secondi dal termine il grintoso esterno fiorentino Susini si tuffava sul parquet per recuperare un pallone che ai suoi sarebbe valso il momentaneo più 30, fra gli sguardi stupiti degli amaranto. Di questa sconfitta c'è ben poco da dire, o quantomeno da aggiungere se non l'augurio che la truppa di Coach Bindi l'aver "sciacquato i panni in Arno" serva da lezione come fu per Manzoni.