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Proposta di legge regionale sulle residenze sociali

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Proposta di legge regionale sulle residenze sociali

Arezzo – La Provincia di Arezzo e il Centro di promozione per la salute "Franco Basaglia" hanno elaborato una proposta di legge regionale sul tema della residenzialità sociale, che verrà inoltrata al Consiglio regionale secondo le modalità previste dallo Statuto della Toscana. Ad annunciarlo sono stati il Vicepresidente della provincia Mirella Ricci ed il Presidente del Centro Basaglia Bruno Benigni, che hanno anche illustrato i contenuti della proposta di legge. "E' un tema molto importante – ha esordito Mirella Ricci – e da oggi iniziamo un cammino per far conoscere la nostra proposta che vogliamo diventi una legge di iniziativa popolare, con il coinvolgimento non solo dei soggetti istituzionali ma anche del volontariato, delle zone socio-sanitarie e dei sindacati. La nostra idea è quella di un percorso serio e non formale con l'obiettivo di cambiare le nostre residenze, anche perché con l'allungamento della vita gli anziani passano una parte notevole della propria vita all'interno di queste strutture. Oggi infatti sono più reparto ospedaliero che quotidianità, mentre invece noi vogliamo che garantiscano qualità della vita". La proposta di legge è stata elaborata da un gruppo di esperti e propone l'affermazione coerente del principio della domiciliarità, che comprende la casa di abitazione e che si estende a tutte le residenze sociali da realizzare, quando necessarie, nell'ambito delle relazioni familiari e sociali. "E' una proposta valida per tutte le regioni – ha spiegato Bruno Benigni. Sono molte le cose che sono cambiate in questi anni, dalla struttura della famiglia alle malattie, che hanno sempre di più la tendenza alla cronicità, e si devono quindi combattere due rischi, quello dell'abbandono e quello dell'internamento come risposta al problema. Quello che noi proponiamo è una rete di servizi alla persona e alla famiglia e luoghi che siano centri di vita e non soltanto di custodia, garantendo una vita sociale apprezzabile in strutture flessibili e, soprattutto, di piccole dimensioni". La proposta di legge sarà ora inviata a tutti i consiglieri comunali del territorio aretino, ai Sindaci dell'intera Toscana ed ai consiglieri regionali, con l'auspicio che possa essere approvata anche dai consigli comunali e dal quello provinciale oltre ad essere accompagnata dalle 5.000 firme previste dallo Statuto regionale.