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Operazione Andromeda New, un arresto

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AREZZO – A conclusione delle ricerche, i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Arezzo hanno tratto in arresto un 34enne del luogo, pluripregiudicato, nei cui confronti la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Firenze aveva emesso un ordine di esecuzione per la carcerazione, dovendo il medesimo scontare la pena di 4 anni, 9 mesi e 23 giorni di reclusione, essendo stato condannato quale responsabile di concorso in detenzione e spaccio continuati di sostanze stupefacenti, ed altro.
Reati commessi in Arezzo, Lucignano e Terranuova Bracciolini, nel periodo intercorrente tra marzo e giugno dell’anno 2004.
Il provvedimento trae origine da un’importantissima ed articolata indagine di polizia giudiziaria – denominata ANDROMEDA NEW – conclusa dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Arezzo nel gennaio del 2006, con l’arresto di 11 persone in esecuzione di ordini di custodia cautelare emessi dal G.I.P. di Firenze su richiesta di quella D.D.A., eseguiti in Arezzo, Livorno, Pontedera, Montecatini, Firenze, Montevarchi, Bucine e Lucignano, con la quale veniva sgominato un sodalizio criminoso dedito al traffico internazionale di stupefacenti.

Nel corso di detta indagine, iniziata nel marzo del 2004 erano, peraltro, già state tratte in arresto 13 persone, sottoposte a fermo di polizia giudiziaria 2 e denunciate a piede libero altre 52, erano stati sequestrati complessivamente 3,5 Kg di cocaina, 800 grammi di marijuana, autoveicoli, somme di denaro e telefoni cellulari, utilizzati nell’espletamento dell’attività criminosa.

L’arrestato, oltre a partecipare all’attività di spaccio di spaccio di stupefacenti, in particolare, insieme ad un altro indagato, si era reso responsabile di sequestro di persona, estorsione, lesioni personali aggravate, violenza e minaccia per costringere a commettere reati, in quanto aveva usato violenza nei confronti di un tossicodipendente 25enne di Arezzo, costringendolo a custodire per suo conto dello stupefacente, procurandogli delle ustioni con un ferro rovente e sequestrandolo per un’intera notte, per costringerlo a firmare degli assegni per svariate migliaia di euro.