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La Fortezza restituita. Oggi le prime visite guidate

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La Fortezza restituita. Oggi le prime visite guidate

AREZZO – Il futuro della Fortezza è iniziato. Non solo lavori in corso e nuovi cantieri al nastro di partenza ma anche la riapertura, seppur parziale, ai visitatori. Oggi le prime visite curate dal Centro Guide di Arezzo, in collaborazione con l’Amministrazione comunale e il contributo di Falea, Cassa Edile e Centro per la formazione e sicurezza in edilizia.
Le visite, gratuite ma su prenotazione (0575 401945) sono possibili di sabato e di domenica con partenza da piazza del Comune alle ore 9.30, 11, 15.30 e 17.
Si prepara quindi una nuova vita per la Fortezza Medicea. “L’obiettivo di questo ambizioso progetto è sempre stato chiaro – ricorda il Sindaco Fanfani. Recuperare e riqualificare la Fortezza nell’ambito di un progetto integrato che coinvolge l’intero centro della città e che trova i suoi capisaldi nella riqualificazione delle piazze più importanti, del Palazzo di Fraternita, di luoghi ed edifici di grande rilevanza per la città”.
Le potenzialità della Fortezza, che rappresenta un notevole ed assoluto esempio di architettura militare del cinquecento, sono sotto gli occhi di tutti.
Notizia Archiviata. Immagine non più disponibile. “Superando quella sorta di diffidenza storica che ha segnato il rapporto tra gli aretini e la loro Fortezza – sottolinea l’assessore Dringoli – essa può tornare ad essere un punto di riferimento e di attrazione per cittadini e turisti, luogo di vita e rappresentazione per le eccellenze del nostro territorio nei vari campi, nella produzione artigianale, enogastronomica, culturale, luogo di rilevanza storica in cui sono leggibili le radici della nostra identità, luogo di rilevanza paesaggistica da cui di può ammirare tutto il territorio circostante”.
Il percorso progettuale è stato occasione continua di studio, di approfondimento, sia all’interno dell’Ufficio Lavori Pubblici che nel rapporto con il Dipartimento di Restauro sulla relazione tra la riqualificazione architettonica dell’immobile e le sue destinazioni, tra la conservazione dell’esistente e necessità del futuro.
Le indagini approfondite condotte, rispetto al paramento murario, e con la riscoperta degli ambienti interni, hanno dato conferma della opportunità di intervento: sia rispetto all’emergere di un rilevante stato di degrado, sia per l’importante patrimonio che si andava via via rivelando con la riscoperta di ambienti, di resti significativi della antica Arezzo, sia delle grandi potenzialità per la città che la Fortezza può rappresentare.
Il percorso di recupero si è articolato in vari filoni progettuali e di intervento, alcuni con i lavori in fase avanzata (riqualificazione del corridoio di ingresso, del camminamento di ronda, il restauro del paramento murario, lo sviluppo di saggi e scavi per ritrovare il basamento della antica Chiesa di S.Donato in Cremona)
Altri filoni di intervento, già in fase di appalto, riguardano il recupero dei vari ambienti interni nei Bastioni per varie attività, che nell’ambito del PIUSS sono state giudicate importante occasione di sviluppo sostenibile per il territorio, anche quale elemento di unione tra la valorizzazione culturale, i saperi locali e l’innovazione economica della città, come il Polo Enogastronomico, la produzione artigianale di qualità, le tradizioni e le potenzialità turistiche.
Certamente il progetto di rilancio della Fortezza deve portare anche ad un riordino delle aree esterne per migliorare gli accessi, i percorsi pedonali ed individuare aree per la sosta.
“A distanza di poco più di due anni abbiamo raggiunto – dichiara il Sindaco Fanfani – un grande risultato: aver definito complessivamente il progetto di recupero e restauro della Fortezza e aver finanziato integralmente gli interventi. Per questo il ringraziamento sentito va all’impegno della struttura comunale e al prezioso contributo di consulenza del Dipartimento di Restauro dell’Università di Firenze che hanno vissuto con grande coinvolgimento il rapporto con un monumento davvero particolare”
Il ringraziamento va alla Regione Toscana e all’Ente Cassa di Risparmio che hanno contribuito in modo significativo al finanziamento delle opere.
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