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‘Oro e Sabbia della Laguna’ un libro di di Marina Catalano McVey

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‘Oro e Sabbia della Laguna’ un libro di di Marina Catalano McVey

AREZZO – Riecheggiano tra le calli strette le voci della sua infanzia, i passi svelti alle prime luci dell’alba. Caterina torna a Venezia dopo lunghi anni d’assenza e subito l’assalgono ricordi ed emozioni: nel suo peregrinare per il mondo, saziando la sete di conoscenza e di avventura, ella non ha smarrito il filo che la riconduce lì, magicamente, a godere ancora del fascino sublime della laguna, ad amare e contestare quella dolce culla, troppo stretta per i sogni di una giovane ragazza. È lì che affondano le sue radici, è lì che la vita può ricominciare a fiorire, come un glicine inebriato nell’aria profumata di salso e alghe marine. Ma non è tutto oro, si sa, quel che luccica, e le meschinità che l’avevano spinta a fuggire, in modo del tutto inaspettato investono violentemente Caterina, trascinandola in un giallo che ammanterà di mistero il suo soggiorno veneziano… Un romanzo costruito con abilità, colorato di tinte rosa e arancio, acquarello di un tramonto lagunare di un’autrice alle prese col proprio vissuto.

Dice di sé l’autrice Marina Catalano McVey: "La mia pluriennale esperienza di vita e di lavoro all’estero come insegnante di lingue e traduttrice mi ha confrontato spesso e in contesti diversi con il tema delle radici, la necessità di essere consci di dove siano. Tale approfondimento personale permette lo sviluppo armonico della personalità. La ricerca della propria identità, del senso della propria vita ci aiuta a inserirci bene nel mondo in cui si decide di vivere.
Le mie radici sono a Venezia, tra le sue pietre millenarie. La socializzazione che più mi ha plasmato è avvenuta là. È l’unica città che, con la sua straordinaria essenza, per la sua struttura atipica, l’assenza di distrazioni e pericoli dovuti al traffico stradale, con i suoi suoni e silenzi , i suoi scorci sempre quelli eppure ogni volta nuovi e da scoprire, ci permette un dialogo intimo con la nostra anima. Tale dialogo mi ha permesso di conoscermi a fondo. La nozione che le mie radici siano abbarbicate fra quelle pietre mi ha permesso di vivere bene ovunque sia stata, integrandomi in mondi diversi pur nel rispetto della mia personalità fondamentalmente italiana, arricchendo la mia esperienza personale. Vorrei sottolineare però che il mio romanzo non è autobiografico, ma utilizza luoghi, immagini, ricordi della mia infanzia e gioventù, su cui ho costruito una rete di avvenimenti e storie di fantasia."