Home Politica Paolucci: “Acqua pubblica: scelta di civiltà e benessere”

Paolucci: “Acqua pubblica: scelta di civiltà e benessere”

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AREZZO – Un mio atto di indirizzo all’ordine del giorno del prossimo Consiglio Comunale richiama l’attenzione sull’attualissimo tema dell’acqua e sulla necessità di una riflessione profonda sul servizio idrico e sulla sua gestione.
Dopo le scelte del Governo Berlusconi, che non possiamo condividere in quanto impongono la privatizzazione dei servizi idrici locali, è necessario attivare al massimo la mobilitazione in difesa dell’acqua come bene comune. In questo quadro è particolarmente apprezzabile che finalmente il centrosinistra avversi una scelta dannosa e ai limiti della costituzionalità.
Quanto il tema interessi trasversalmente l’opinione pubblica e oltre lo schieramento politico a cui facevo sopra riferimento lo dimostrano le cifre della raccolta referendaria nella nostra provincia: la segreteria organizzativa del referendum che ha come motto “L’acqua non si vende” ha reso noti infatti i dati al 23 maggio. Sono 9.500 i cittadini che hanno condiviso questa nostra battaglia! Un numero che dimostra la sua penetrazione in larghe fasce di elettorato. Siamo già al doppio dell’obiettivo prefissato. E luglio, termine di ultimo di raccolta delle firme, è ancora lontano.
Ora, è il momento per le istituzioni di dare il loro supporto, simbolico e concreto. Già in Consiglio Provinciale, il gruppo Sinistra, Ecologia e Libertà si è fatto promotore di una mozione a sostegno dell’acqua pubblica e in difesa degli interessi dei cittadini, approvata con i voti nostri, di Pd, Idv e Fds. Quando ho depositato in Comune la medesima mozione, l’ho fatto con l’auspicio che si riesca a ottenere un consenso ancora più ampio, proveniente anche dai banchi del centrodestra. Perché è scelta di civiltà reputare fondamentale la salvaguardia del principio costituzionale dell’autonomia degli Enti Locali: spetta solo a essi la libera scelta della modalità di gestione di un servizio che rappresenta una risorsa vitale per ciascuno di noi.