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Pompei, sotto sequestro l’area del crollo

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Pompei, sotto sequestro l’area del crollo

Napoli (Adnkronos/Ign) – I carabinieri hanno sequestrato l'area dove sabato scorso si è verificato il crollo della Domus dei gladiatori, all'interno degli scavi di Pompei. I militari, su ordine della procura di Torre Annunziata, che sta coordinando le indagini per fare chiarezza sulle cause del crollo, si sono recati alla sovrintendenza per verificare se vi siano dei documenti da acquisire. A quanto sembra nel 2007 furono eseguiti dei lavori di impermeabilizzazione del tetto poi crollato sabato mattina.
E, in attesa che il ministro dei Beni Culturali Sandro Bondi riferisca domani alla Camera sul crollo, non si placa la polemica politica. E' di oggi l'attacco di Oliviero Diliberto, segretario nazionale del PdCI-FdS: ''Il ministro Bondi dia immediate spiegazioni riguardo a quanto denunciato oggi da 'Il Fatto Quotidiano' – sottolinea -. Che fine ha fatto il censimento dell'area archeologica di Pompei?''. La denuncia del quotidiano, rimarca Diliberto, conferma ''la nostra richiesta di dimissioni del ministro''.
Per Fabrizio Cicchitto, capogruppo Pdl alla Camera, la richiesta di dimissioni di Bondi ''rientra in un esercizio di sciacallaggio puro''. ''Che avrebbe potuto fare Bondi? Impedire la pioggia? – chiede – un ministro va ritenuto responsabile solo degli errori a lui riconducibili, non può certo esserlo di calamità naturali o del deterioramento di Pompei che dura da decenni. Evidentemente è indispensabile aprire una riflessione seria, di fondo sulla situazione''.
Da parte sua il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini si dice convinta della necessità di figure manageriali nell'ambito dei beni culturali. E anche a proposito del caso Pompei si esprime in questa direzione. "Se ci fosse stata un'impronta manageriale forse il caso Pompei non ci sarebbe stato – ha affermato intervenendo al convegno di Business International – Stiamo ragionando per av

Intanto, il 'Guardian' di Londra boccia come ''mostruosa'' l'idea di privatizzare Pompei ipotizzata da alcuni commentatori in seguito al crollo della scorsa settimana e propone invece un non meglio precisato ''impegno internazionale per proteggere il sito''.
''Pompei è sopravvissuta'' alla distruzione provocata dalle bombe britanniche durante la Seconda guerra mondiale, si ricorda, sollecitando così gli inglesi a non parlare male dell'incuria italiana. ''La sua Disneyficazione sarebbe un nemico più potente'' degli ordigni, sottolinea l'autore che ammette di non essersi portato via, in occasione della sua visita il mese scorso, frammenti di un muro romano raccolti a terra solo per il timore di un controllo all'aeroporto di Napoli.
''La cosa bella di Pompei è che non vieni assalito da pubblicità e da gente in toga: non è un parco a tema'', si legge inoltre nell'articolo in cui si cita la classicista dell'università di Cambridge Mary Beard, autrice fra l'altro del saggio del 2008 'Pompeii: the Life of a Roman Town', anche lei contraria alla privatizzazione del sito, che, spiega, non lo salverebbe, e favorevole invece all'idea di catalizzare un impegno internazionale per proteggerlo.

Articlolo scritto da: Adnkronos