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Primarie del PD, dichiarazione di Alberto Ciolfi

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Arezzo – «Come ricorda Romano Prodi ("Corriere della Sera" del 18 novembre), le primarie non esistevano in presenza di partiti strutturati, radicati e rappresentativi, ovvero quando vi erano sistemi in grado di sviluppare, al proprio interno, un serio processo formativo della classe dirigente.

Oggi, che questo impianto forte non c'è più, le primarie sono lo strumento di un meccanismo individuato affinché la selezione delle candidature possa passare direttamente nelle mani dell'elettorato, quale garanzia di maggior trasparenza, condivisione e democrazia.

In seguito a queste considerazioni, il PD ha assunto le primarie quale suo tratto d'identità e le ha inserite nello Statuto, dichiarandole poi irrinunciabili quando si tratta di definire i candidati alle cariche monocratiche.

Alla luce di questo assunto, pur prendendo atto dell'orientamento, legittimo, ma irrilevante, espresso dall'Unione Comunale del PD di Arezzo per una ricandidatura del Sindaco Fanfani – in una riunione peraltro convocata senza ordine del giorno – nulla osta a che le primarie siano normalmente indette, definendone regolamento (a seconda se di partito o di coalizione) e data di convocazione.

Gli iscritti al PD e i cittadini/elettori del centrosinistra restano in attesa di sapere se e quale sarà la coalizione che si presenterà e con quali linee programmatiche. In tal modo sarà possibile scegliere, liberamente, fra le persone che si candideranno a Sindaco di Arezzo quella che saprà meglio esprimere e interpretare le attese, gli obiettivi e le prospettive della comunità cittadina.

Il silenzio del PD aretino è ormai troppo rumoroso ed assordante.»