Home Attualità Pugno di ferro di Teheran contro i manifestanti

Pugno di ferro di Teheran contro i manifestanti

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TEHERAN – "Abbiamo ordinato alla polizia di essere molto severa nei confronti dei dissidenti e pertanto chi scenderà in piazza al fine di partecipare a manifestazioni antigovernative sarà immediatamente arrestato".
E' quanto si legge in una nota del ministro dell'Interno iraniano, Mostafa Mohammad Najjar, pubblicata sul sito del ministero. "I ribelli che vogliono imporre il loro voto alla popolazione in modo autoritario attentano alla sicurezza nazionale e devono essere puniti", ha aggiunto. Secondo Najjar le proteste antigovernative sono supportate dai gruppi politici d'opposizione all'estero, dichiaratamente avversi alla Repubblica Islamica e pertanto "i ribelli sono da considerare come 'Mohareb'".
Questo appellativo è usato per chi oltraggia Allah e l'Islam, reato per cui è prevista la pena capitale. Il ministro ha concluso ribadendo che "il governo è stato negli ultimi mesi fin troppo paziente con i manifestanti. E' giunta l'ora di riportare l'ordine nel paese".
Intanto, la visita a Teheran di un gruppo di europarlamentari, che si sarebbe dovuta svolgere dal 7 all'11 gennaio, è stata rinviata. Lo ha annunciato questa mattina il portavoce del ministero degli Esteri di Teheran, Ramin Mihman-Parast. Citato dall'agenzia Irna, Mihman-Parast ha spiegato che una nuova data per la visita non è stata ancora fissata e sarà decisa in base a un accordo bilaterale tra Strasburgo e Teheran.
La motivaziona ufficiale del rinvio fornita da Mihman-Parast è la necessità di più tempo per organizzare la visita nel modo più fruttuoso possibile, in modo da favorire la cooperazione tra l'Iran e l'Unione europea. Dubbi sull'opportunità della visita erano stati espressi nei giorni scorsi da alcuni eurodeputati, alla luce della repressione messa in atto contro i manifestanti a Teheran e della controversia in corso con la comunità internazionale in materia di nucleare.

Articlolo scritto da: Adnkronos/Aki