Home Attualità Tecnologia Ricercatori svedesi “indagano” il microclima nella Rsa

Ricercatori svedesi “indagano” il microclima nella Rsa

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AREZZO – Da lunedì a mercoledì prossimo, il microclima di otto RSA (Residenze sanitarie assistite) delle zone di Arezzo e della Valdichiana, saranno al centro di una analisi comparativa con altre esperienze analoghe in Europa, condotta da un gruppo di ricercatori svedesi. Lo studio si chiama “GERIE” (Geriatric study in Europe on health effects of air quality in nursing homes – studio sulla geriatria in Europa sugli effetti sulla salute della qualità dell'aria nelle case di riposo).
“Per noi – dichiara Claudio Pedace, direttore del Distretto sociosanitario – è importante partecipare ad una analisi prestigiosa per un confronto a livello europeo, condotto da esperti di uno dei Paesi con i migliori standard del mondo, affiancati dall'unità operativa di pneumologia dell'Università di Siena, con il pieno consenso e la collaborazione della direzione dei servizi sociosanitari della Asl 8. I risultati dell'indagine, oltre a fornire una fotografia completa e qualificata, saranno di grande ausilio nell’attuazione di programmi di miglioramento dei livelli assistenziali, a cui concorrono anche quelli della adeguatezza degli ambienti.”

LE RAGIONI DELLA RICERCA
L'inquinamento dell'aria interna (Indoor Air Quality, IAQ) rappresenta un importante problema di salute pubblica a livello mondiale ed assume un significato particolare soprattutto per gli anziani che trascorrono la maggior parte della loro giornata in ambienti confinati e possono essere particolarmente sensibili agli effetti negativi degli inquinanti atmosferici a livello respiratorio e cardiovascolare.

Secondo il programma messo a punto dai ricercatori, lo studio GERIE fornirà un inventario della qualità dell'aria e delle condizioni termiche nelle case di cura degli otto Paesi europei che partecipano alla ricerca e che hanno diverse caratteristiche climatiche, culturali e di stili di vita. Sarà così possibile – conoscendo i potenziali pericoli ai quali sono esposti gli anziani con più di settanta anni che vi vivono stabilmente – cercare di individuare le migliori pratiche per affrontare le tematiche ambientali.

Quelle della nostra provincia sono le uniche RSA “testate” in Italia.
I principali inquinanti atmosferici interni saranno valutati due volte con procedure standardizzate in un ambiente comune (refettorio o simile), in una stanza di degenza e all'esterno dell'edificio. Le misure valutate includeranno temperatura, umidità, polveri sottili (PM10), polveri ultrafini (PM0.01), allergeni, muffe, formaldeide, ozono, NO2. Le misurazioni saranno effettuate con minimo disturbo delle normali attività delle strutture.
Un questionario da compilare da parte degli operatori della struttura riguarderà le pratiche di controllo delle infezioni in atto all'interno della struttura.
Durante lo stesso periodo, 20 ospiti di ogni struttura saranno sottoposti ad ulteriori accertamenti clinici di natura non invasiva ed a tutti sarà offerto di effettuare un tampone faringeo, per verificare la flora batterica residente ed un prelievo per verificare la protezione verso i virus influenzali. Tutti gli esami saranno effettuati da personale medico e infermieristico qualificato e sono rigorosamente non-invasivi, eccettuato il prelievo di sangue per la valutazione dei livelli di protezione per i virus influenzali, che può essere considerato meno che minimamente invasivo.
I Centri partecipanti a questa indagine condotta dagli specialisti svedesi, sono l'Université Pierre Marie Curie di Parigi, l'University di Uppsala (Svezia), l'Università di Siena, il King College di Londra London l'University di Aarhus in Danimarca, l'Istituto per la Tubercolosi e Malattie Polmonari di Varsavia, l'Università cattolica di Louvain (Belgio) e il National Kapodistrian University diAthens.