AREZZO – “La decisione di mantenere o cancellare gli Ato dei rifiuti è di natura prettamente politica e non spetta a noi entrare nel merito – commenta Andrea Sereni, Presidente CNA Arezzo. Ma i riflessi economici e persino sociali di questa scelta interessano anche gli imprenditori e quindi vorremmo sottoporre all’attenzione degli amministratori pubblici alcune considerazioni”.
La prima è che “non si può ripartire da zero. Siamo alle soglie della gara per l’affidamento del servizio. Adesso cosa accadrà? Tutto annullato? E, soprattutto, si ripartirà daccapo? Chi ha buona memoria può ricordare quanti anni siano stati necessari per arrivare al punto dove adesso tutti si sono fermati. Si può cambiare strada e questo è un diritto delle istituzioni elette dai cittadini ma non è pensabile che la situazione venga fatta progressivamente deteriorare nei prossimi anni. Occorrono quindi scelte immediate perché il rischio di un’emergenza rifiuti non può essere certo scongiurato da semplici impegni per il futuro. Occorrono soluzioni e strutture in tempi rapidi”.
A parere di Sereni lavorare in un’ottica di area vasta può essere un’opportunità se determina realmente maggiore efficienza e professionalità del servizio nonché minori costi per l’utenza finale. Le nostre imprese sono sempre più preoccupate dei costi dello smaltimento dei rifiuti. Le incertezze su tassa o tariffa rischiano di determinare un aumento secco ed imprevisto del 10% della bolletta che si aggiunge a quanto già annunciato dai gestori. Inoltre l’incertezza sull’adeguamento nel nostro territorio delle infrastrutture (termovalorizzatore e discariche) non ci fa cogliere l’opportunità di ammodernamenti che, sfruttando le nuove tecnologie, possono consentire risultati sostenibili e meno impattanti dal punto di vista ambientale”.