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Rifiuti, no dei sindaci a Bertolaso

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Napoli – (Adnkronos/Ign) – "Il piano andrà avanti anche senza i sindaci dei comuni vesuviani". Lo ha detto il capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, al termine di una riunione-fiume che si è tenuta in Prefettura a Napoli sull'emergenza rifiuti.
Nel corso di una conferenza stampa con il presidente della Regione Campania Stefano Caldoro, il prefetto Andrea De Martino, il comandante provinciale dei carabinieri colonnello Mario Cinque, il questore Santi Giuffrè, il comandante provinciale della Guardia di finanza generale Mario Grassi e il generale dell'esercito Antonio Morelli, ha dato i dettagli del piano.
Bertolaso ha riepilogato nel corso della conferenza stampa le due riunioni fiume di ieri fino a tarda notte e stamattina fino al tardo pomeriggio, tenute con i quattro sindaci dei comuni vesuviani di Terzigno, Boscoreale, Boscotrecase e Torre Annunziata, con le mamme vesuviane e i comitati anti discarica. "Stamattina – ha detto – ci siamo rivisti, i sindaci sono tornati e ci hanno comunicato l'impossibilità a firmare il documento preparato ieri notte e che avevamo rivisto otto, nove volte, limando situazioni e accogliendo al 99,9% le loro richieste".
"Anche senza la firma dei sindaci che non hanno firmato l'accordo, per noi invece è valido e andremo avanti – ha detto – Ho informato anche il presidente del Consiglio Berlusconi".
Il piano elaborato da Bertolaso, dal presidente della Regione Campania e dal presidente della Provincia di Napoli prevede "la sospensione dei conferimenti in cava Sari a partire da domani e per tre giorni". Tutto ciò allo scopo di "consentire la copertura con terreno adeguato, nonché l'avvio dei prelievi tecnici necessari per gli accertamenti di natura sanitaria e ambientale disposti dalle istituzioni alle attività di prelievo dei campioni e all'analisi dei risultati partecipano tecnici individuati dagli enti locali interessati. Ecco, queste le nostre proposte che i sindaci non hanno voluto firmare", ha spiegato lo stesso Bertolaso nel corso della conferenza stampa.
"Successivamente a detta sospensione in attesa degli esiti degli accertamenti di cui sopra, potranno conferire in cava Sari i comuni dell'area vesuviana della cosiddetta zona rossa fino ad esaurimento della stessa, tranne che in situazioni di accertata criticità". In sostanza, la discarica Sari dovrebbe ospitare quotidianamente i rifiuti di circa 518mila abitanti della zona vesuviana.
Riguardo all'apertura della cava Vitiello, a Terzigno, osteggiata dai cittadini e dai comitati, Bertolaso ha spiegato che "l'apertura è sospesa a tempo indeterminato per conseguire ottimali condizioni di compatibilità ambientale e sanitaria del contesto nell'ottica della migliore tutela della salute e dell'ambiente". Il capo della Protezione civile ha poi annunciato che "è prevista la partecipazione degli enti locali interessati e dei rappresentanti dei cittadini ad un tavolo tecnico con le istituzioni per la formulazione di proposte utili alle attività istruttorie e propedeutiche alla definizione del piano rifiuti".
Nel documento è stato anche inserito che "in consiglio regionale verrà avviato un approfondimento sul piano rifiuti, compresa la definizione degli ambiti". Bertolaso, Caldoro e il prefetto De Martino avevano anche chiesto la "sospensione con effetto immediato di tutte le manifestazioni di protesta allo scopo di consentire la corretta attuazione delle misure sopra previste".
''La Campania sta pagando 15 anni di ritardi – ha detto da parte sua Caldoro – In poco tempo non si può recuperare tutto il tempo perduto. Il piano che abbiamo elaborato con il capo della protezione Civile Guido Bertolaso risponde all'esigenza di fare fronte a questa nuova emergenza che si è venuta a creare a Napoli e in provincia". Caldoro ha poi rivolto un elogio "allo straordinario lavoro che le forze dell'ordine stanno svolgendo sul territorio".
Il no dei comuni era atteso dopo che nella mattinata il sindaco di Terzigno Domenico Auricchio aveva detto all'Adnkronos che ''la gente è esasperata, l'annunciato 'congelamento' di Cava Vitiello non basta''. L'unico modo per far cessare le proteste – aveva rilevato – è annunciare la chiusura definitiva della discarica. Senza una soluzione a tempo indeterminato non se ne esce più. Serve una parola definitiva sull'argomento''.
Intanto la notte scorsa ci sono state altre violenze, con tre ore di guerriglia tra resistenti e forze dell'ordine. Bilancio finale due arresti e il sequestro di una molotov.
La polizia ha fermato due 21enni, Fabio Spirito e Annunziata Alfieri, per i reati di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. I due giovani, spiegano alla questura di Napoli, facevano parte ''di uno dei gruppi di facinorosi che per tutta la notte hanno attaccato le forze dell'ordine impegnate a Terzigno''. Poco dopo le 2, in seguito a diversi assalti ai poliziotti ''con vere e proprie tecniche di guerriglia urbana, con lanci di sassi, petardi e molotov in via Panoramica direzione Pompei una frangia di manifestanti tra cui i due giovani ha tentato di nascondersi in una traversa laterale, dove sono stati bloccati ed arrestati''. Durante le fasi dell'arresto, altri giovani col volto nascosto da passamontagna sono riusciti a scappare. Alcuni agenti hanno dovuto ricorrere alle cure dei sanitari degli ospedali di Boscotrecase. I poliziotti hanno trovato e sequestrato una molotov e un cappuccio di lana a cui erano stati praticati due fori. I due giovani saranno giudicati per direttissima.

Articlolo scritto da: Adnkronos