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Rilancio della UnoAerre l’occasione per un nuovo modo di fare impresa

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Rilancio della UnoAerre l’occasione per un nuovo modo di fare impresa

Arezzo – «La vicenda della UnoAerre “che la Chiesa aretina-cortonese-biturgense segue con premura”, “assieme a quelle di tutte le piccole aziende, che fanno meno notizia, ma che attraversano gravi difficoltà, siano l’occasione per gettare basi più solide perché possa avviarsi una nuova fase storica di sviluppo”. Con queste parole l’Ufficio diocesano per la pastorale sociale e del lavoro diretto da padre Antonio Airò, interviene con una lettera sulle vicende che stanno interessando l’economia aretina e in particolare la storica azienda UnoAerre. “Nell’esprimere una sincera gratitudine alla famiglia Zucchi per quanto ha profuso in termini di impegno per tentare di affrontare la lunga recessione del settore – si legge nel documento – ci auguriamo che la soluzione prospettata per il rilancio della UnoAerre possa diventare l’occasione per un nuovo modo di realizzare impresa che permetta a tutti, dalla nuova dirigenza agli azionisti, dalle banche ai fornitori e alle associazioni di categoria, dai lavoratori ai sindacati, di partecipare alla creazione di profitto vero non solo quindi in senso economico, ma anche sociale e relazionale, con l’obiettivo del bene comune”.
L’attuale congiuntura, in particolare il settore del lavoro, preoccupano molto l’Ufficio per la pastorale sociale e del lavoro per due ragioni. La prima è “la sensazione che ci sia ancora una certa tendenza a sottovalutare la situazione, la seconda è la disoccupazione”. Se alle emergenze della seconda ragione è necessario rispondere al più presto con un “sussulto di creatività e unità delle Istituzioni, Chiesa compresa”, per le questioni della prima ci si chiede se sia possibile “uscire da questa crisi senza nulla cambiare alla radice di quanto ha contribuito a generarla”. Da qui l’appello ad ogni soggetto a compiere la propria parte: “Abbiamo bisogno di imprenditori che ritrovino il gusto del dono e della gratuità, che è insita nel concetto di rischio e di investimento. Le Istituzioni ritrovino la loro vera ragion d’essere: governare i processi nell’ottica del bene comune. La politica riscopra se stessa e scenda dalle poltrone nelle strade”.
Infine il ruolo della Chiesa locale: “Come Chiesa aretina-cortonese-biturgense desideriamo dire che, in questo sussulto di pensiero, riflessione e ricerca, ci siamo con la disponibilità a fare la nostra parte per emergere da questa crisi con una dimensione più matura, solida e autentica, semplicemente perché stiamo imparando la lezione. Nel reciproco rispetto delle competenze e responsabilità, possiamo insieme fronteggiare le emergenze e insieme cercare strade per uscire diversi e migliori da questa crisi!”.

Articlolo scritto da: Diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro