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Roma, insulti e schiaffi a gay sull’autobus

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ROMA – "Insulti omofobi e schiaffi: nella notte tra sabato 24 e domenica 25 aprile un giovane volontario di Arcigay Roma, Mattia C., 22 anni, studente, e' stato insultati e aggredito da un gruppo di 4 ragazzi di circa venticinque anni a bordo dell'autobus N8 in zona Trastevere: dopo aver provato a replicare, colpito ripetutamente e preso per il collo, e' poi sceso dalla vettura". A denunciarlo in una nota e' Fabrizio Marrazzo, presidente di Arcigay Roma.
"E' l'ennesimo episodio di omofobia che si verifica nella nostra citta' – sottolinea Marrazzo – siamo molto preoccupati perche' assistiamo al moltiplicarsi di questi comportamenti violenti e intimidatori che offendono non soltanto la persona aggredita e la comunita' lesbica e gay, ma la liberta' di tutti i cittadini".
"La cosa che mi ha colpito maggiormente – afferma Mattia C. – e' l'indifferenza degli altri passeggeri: nessuno di loro, pur assistendo alla scena, ha detto qualcosa o e' intervenuto per fermarli. Io ero seduto e leggevo un libro, poi queste persone, dopo aver preso di mira un uomo di colore hanno iniziato a dirmi che facevo schifo perche' gay".
"La nostra citta' non puo' permettersi di restare indifferente verso comportamenti di questo tipo – aggiunge il presidente di Arcigay Roma – Purtroppo in Italia non esistono leggi che prevedano un'aggravante nel caso di aggressioni motivate da odio nei confronti di lesbiche, gay e trans". "E' necessario che il legislatore affronti la questione per mettere fine a questa diffusa percezione di impunita' – prosegue Marrazzo – cosi' come e' importante che le Istituzioni siano al fianco della nostra comunita' aumentando l'impegno contro ogni forma di discriminazione con iniziative nelle scuole e nella pubblica amministrazione o con campagne di comunicazione e sensibilizzazione".
"Alla Regione Lazio, per questo, chiediamo di riprendere al piu' presto le campagne antiomofobia di Gay Help Line 800713713 (numero verde antiomofobia e transfobia) e al Comune di Roma di aumentare la diffusione della prossima campagna – conclude Marrazzo – La maggior parte delle vittime, infatti non denuncia gli episodi per paura delle conseguenza in famiglia o nel lavoro: il nostro servizio cerca di dare quel supporto legale e psicologico che dia loro la forza di denunciare".

Articlolo scritto da: Adnkronos